Solo poche ore fa, il mondo dei media ha saputo dell'esistenza di un bimbo di appena quattro mesi, abbandonato dai genitori al Sant'Anna di Torino perché affetto da una malattia della pelle rarissima, l'ittiosi arlecchino. La sua storia, rimbalzata su tutti i media, ha fatto scatenare una gara di solidarietà.
Pioggia di richieste di adozione
Da tutta Italia, infatti, stanno arrivando centinaia di richieste di affido e adozione per Giovannino. Ogni richiesta sarà valutata dalla Casa dell'Affido del Comune, insieme al Tribunale dei minori. “C'è stata un'esplosione di telefonate, ma deve essere fatta una selezione accurata – spiega il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di Terapia intensiva Neonatale dell'Ospedale, come riporta l'Ansa -. E' un bimbo che richiede un impegno molto pesante. Deve essere cosparso di crema e olio più volte al giorno e non può stare al sole. Chi se ne prenderà cura, deve conoscere bene la situazione. In reparto – ha ricordato il dottore – il piccolo ha trovato tante mamme e papà: medici e infermieri lo coccolano e lo cullano. Gli piace tanto ascoltare la musica. Ora è in condizioni di lasciare l'ospedale, bisogna solo individuare la famiglia“.
Il Cottolengo: “Pronti ad accogeliere Giovannino”
“Caro Giovannino, quando questa mattina abbiamo letto la tua storia, così breve ma già così importante, ci è venuto subito nel cuore il desiderio di accoglierti tra noi. Sai, don Giuseppe Cottolengo ha voluto una casa proprio per quanti fanno fatica a trovarne una perché la loro situazione di vita o di salute era particolarmente difficile. E così vogliamo continuare a fare anche noi. Anche per te, caro Giovannino, vorremmo pensare un'accoglienza degna del valore infinito della tua esistenza, con tutto ciò che sarà necessario e nelle modalità che richiede una situazione così particolare come la tua: insomma una casa con persone che ti vogliono bene e si prendono cura di te fino a quando sarà necessario. Se poi ci sarà una famiglia, con un papà e una mamma che vorranno essere tuoi genitori, saremo contenti di affidarti a loro“. Sono le parole che don Carmine Arice, Padre Generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, ha scritto in una lettera indirizzata a Giovannino, palesando così la disponibilità e la volontà di accogliere il piccolo nello storico luogo di accoglienza di Torino fondato dal santo Giuseppe Cottolengo.