Residenti esasperati per la presenza di bande di immigrati che spacciano, minacciano, si rendono protagonisti di episodi di violenza, in una parola: creano degrado. Capita in diverse zone d'Italia, ma alcune sono maggiormente colpite. E' il caso del quartiere del Vasto, nei pressi della stazione centrale di Napoli, dove la situazione è viepiù grave. A ridosso di questa zona sorgono 13 dei 23 Cas (Centri di accoglienza straordinaria) presenti nella città partenopea che ospitano il 65 per cento degli immigrati, ovvero ben 903 su 1390. Un vero e proprio “ghetto” che ha spinto il popolo napoletano del Vasto a scrivere al Governo per chiedere di intervenire per far riassumere allo Stato le sue funzioni e riprendere controllo del territorio. I residenti, ci tengono a sottolineare nella lettera inviata a Palazzo Chigi, rifiutano l'etichetta di razzisti ricordando che “da anni nella zona vive una folta comunità di stranieri perfettamente integrata che lavora, fa crescere i propri figli e partecipa attivamente alle varie attività del quartiere”.
Ma ora la situazione è degenerata. “A differenza di coloro che, giunti anni prima alla ricerca di una vita migliore, si erano fatti apprezzare per la loro volontà di integrarsi ed entrare a far parte di una comunità rispettando regole e persone, i nuovi arrivati si sono invece contraddistinti spesso per comportamenti contrari alla convivenza civile”, annotano i cittadini del Vasto. I quali aggiungono: “Oggi il Vasto è un luogo dove il confine che corre tra legalità e illegalità si sposta di continuo a favore di quest’ultima, rendendolo un posto in cui la Legge dello Stato soccombe sempre più spesso davanti alla legge di gang straniere, a cui i flussi migratori dello scorso triennio hanno fornito preziosa manodopera”. La lettera continua mettendo in luce una realtà fatta di quotidiana paura: “… Nonostante l’encomiabile e prezioso lavoro svolto da Polizia e Carabinieri, sempre presenti e pronti a difenderci dalle aggressioni, noi abbiamo paura. Non è più possibile far crescere i nostri figli in un quartiere perennemente in stato d’assedio, dove anche uno sguardo di troppo può scatenare la guerriglia”. Il documento si conclude con un appello allo Stato. “… Il Vasto oggi è una polveriera pronta a saltare in aria alla prima scintilla, che qualcuno potrebbe provocare volutamente per portare italiani e stranieri ad uno scontro dalle conseguenze imprevedibili e incontrollabili. Per questo chiediamo aiuto alle Istituzioni nazionali di impedire che ciò accada. Vogliamo che le autorità riprendano il controllo del territorio, attraverso sia l’azione repressiva delle Forze dell’Ordine sia con azioni politiche mirate alla salvaguardia dello Stato di Diritto e delle libertà costituzionali dei cittadini, messe a rischio da chi pretende di dettare la propria legge fatta di violenza e soprusi”.