L'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, è stato fermato dalla Policia Rodoviaria Federal – ossia la polizia stradale federale brasiliana – nella città di confine di Corumbà, mentre cercava di lasciare il Brasile per raggiungere la Bolivia.
Il fermo
Secondo quanto riferito dalle autorità brasiliane, l'ex terrorista condannato in Italia a 4 ergastoli per altrettanti omicidi commessi durante gli anni di piombo, è stato fermato mentre si trovava a bordo di un taxi e aveva con sé una “significativa” quantità di valuta straniera. Il reato è di tipo amministrativo e quindi Battisti dovrebbe essere trattenuto in carcere solo per poche ore. Gli agenti della polizia brasiliana hanno trovato nelle sue tasche 5 mila dollari e 2 mila euro, cifre che farebbero pensare a un progetto di trasferimento dal Brasile, Paese dove a fine 2010 aveva ottenuto lo status di rifugiato politico. Le autorità, pensano che Battisti volesse trasferirsi in Bolivia, Stato dove probabilmente avrebbe avuto più garanzie al fine di evitare l'estradizione in Italia.
Temer favorevole all'estradizione
Nel 2010, per una scelta esclusivamente politica, l'allora presidente brasiliano Inacio Lula da Silva aveva scelto di ribaltare la scelta del Tribunale Supremo – che aveva concesso l'estradizione – concedendo a Battisti lo status di rifugiato politico. Di parere differente l'attuale presidente brasiliano Michel Temer, che recentemente, si era espresso a favore per l'estradizione. Battisti si è rifugiato in Brasile nel 2007 dopo essere scappato dalla Francia, dove per oltre 30 anni ha vissuto liberamente grazie alla politica di accoglienza di Mitterand verso le persone ritenute rifugiati politici. Situazione che si è ribaltata con l'arrivo all'Eliso di Nicolas Sarkozy che aveva deciso di cambiare il regime di condiscendenza del suo predecessore.