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Cremonese va in Portogallo in cerca della ex, la uccide e si suicida

Roberto Arcari sarebbe andato in Portogallo per parlare con la sua ex compagna. Ma l'incontro si è rivelato una trappola mortale

Ancora un femminicidio (questa volta in Portogallo) per mano di un ex compagno scuote le coscienze, a due soli giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra ogni 25 novembre.

Il viaggio in Portogallo

Il cadavere di Roberto Arcari, 64enne residente a Cingia de’ Botti, in provincia di Cremona ed ex operatore socio assistenziale da qualche tempo all’estero fra Spagna e Portogallo, è stato ritrovato mercoledì mattina in un camper alla periferia di Peniche, a nord di Lisbona. Accanto a lui, il corpo senza vita di Nadiya Ferrão, operaia di origine ucraina sposata con un portoghese. La notizia è stata diffusa solo oggi da Il Giorno.

L’ultimo incontro

Arcari, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe andato in Portogallo per chiedere un ultimo incontro alla sua ex compagna. Ma, una volta giunto lì, forse dopo una lite, l’ha uccisa con un colpo di pistola alla testa. Ha poi rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato.

Omicidio suicidio

Gli inquirenti, in attesa dell’autopsia, seguono la pista del delitto per gelosia: ipotizzano che l’uomo volesse riconquistare la sua ex fidanzata e che dopo averla incontrata, presumibilmente al culmine di un litigio, l’abbia ammazzata per poi uccidersi. L’uomo è morto sul colpo. La donna è deceduta durante l’operazione in ospedale: inutile la corsa disperata dell’ambulanza per salvarle la vita. La pistola, sequestrata, è stata ritrovata sul pavimento del camper.

Femminicidi in costante aumento

E’ il terzo femminicidio in pochi giorni. Lo scorso 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un uomo di origini marocchine ha accoltellato e ucciso la moglie nella loro abitazione nel Padovano. Il giorno seguente, un padre di famiglia ha ucciso la compagna e poi si è costituito ai carabinieri di Riveredo in Piano, in provincia di Pordenone.

Piano strategico nazionale antiviolenza

Oggi la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, in un’intervista al Messaggero ha parlato del Piano strategico nazionale antiviolenza 2021-2023 che servirà a  “promuovere una strategia di parità di genere effettiva, perché solo in questo modo verranno eliminate le precondizioni su cui la violenza si insinua”.

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