La pena detentiva di sei anni emessa dal tribunale di Pretoria nel 2016 viene cancellata e sostituita dalla seguente: l'imputato viene condannato a 13 anni e 5 mesi di carcere“. Con queste parole il giudice Willie Seriti, della Corte Suprema d'appello di Bloemfontein, ha “corretto” la condanna in primo grado dell'atleta paralimpico per il brutale omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.
La sentenza
Questa, è la seconda volta che i procuratori si rivolgono alla più alta corte di appello sudafricana per sfidare la sentenza di primo grado “ritenuta lieve in modo sconvolgente”. Pistorius non era presente in aula per la pronuncia d'appello che ha applicato la pena minima per l'omicidio, 15 anni, scalando il periodo che l'ex atleta ha già passato in carcere.
L'iter giudiziario
Il primo ricorso era stato presentato contro la sentenza originaria emessa dal Tribunale di Pretoria, che nell'ottobre del 2014 aveva condannato l'atleta paralimpico a cinque anni di carcere per omicidio colposo, stabilendo che Pistorius non aveva ucciso intenzionalmente la Steenkamp. A seguito del ricorso, però, il tribunale supremo d'appello aveva annullato, nel dicembre del 2015, la prima sentenza e dichiarato Pistorius colpevole di omicidio volontario.
Nel luglio del 2016, la giudice Thokozile Masipa, condannò l'atleta a scontare sei anni per omicidio volontario, ritenendo che ci fossero delle attenuanti. E' contro questo secondo verdetto che i procuratori hanno presentato il secondo ricorso, definendo estremamente “indulgente” la condanna emessa dalla giudice del Tribunale superiore di Pretoria.