Venerdì scorso l’attentato a Parigi ha fatto ripiombare la Francia nell’incubo del terrorismo. Nell’inchiesta erano emersi dubbi sulla vera identità dell’attentatore: il giovane aveva infatti riferito agli inquirenti di chiamarsi Hassan A. e di essere un 18enne pachistano residente in Francia. Gli investigatori avevano rinvenuto, sul suo smartphone, una fotografia di un documento di identità che riportava un nome, un cognome e una data di nascita diversi. Laurent Nunez, coordinatore nazionale dell’intelligence e della lotta contro il terrorismo ha affermato che: “rintracciare i terroristi è sempre più difficile. Si tratta sempre più di individui che sono già presenti sul nostro territorio e che passano all’azione ispirati dalla propaganda dell’Isis, ma che non sono già sotto la lente dei nostri servizi. Queste persone spesso non hanno alcun contatto con la zona siro-irachena”.
Le parole del Procuratore Ricard
Oggi, nel corso di una conferenza stampa, il Procuratore antiterrorismo, Jean-François Ricard ha reso noto che l’autore dell’attentato con la mannaia ha ammesso di avere 25 anni e non 18, come aveva invece dichiarato. E ha anche confessato di non chiamarsi Hassan Alì ma Zaheer Hassan Mahmoud, e di essere arrivato in Francia dal Pakistan nel 2018 dopo un percorso attraverso diversi Paesi, fra i quali “la Turchia e l’Italia“. Il Procuratore ha poi confermato che, in Francia, era “totalmente sconosciuto a tutti i servizi di informazione”.