Si torna a parlare ancora una volta di mala sanità. Questa volta a farne le spese è stato un uomo di 39 anni di Palermo. Salvatore Manzella si era presentato la sera del 5 gennaio al pronto soccorso dell’ospedale Cervello, dopo il primo triage di accoglienza medica, gli era stato attribuito il codice giallo. Ha aspettato per circa tre ore che un medico gli facesse una visita approfondita e poi, scoraggiato dalla lunga attesa, dai molti pazienti che erano in coda prima di lui e dal freddo della sala d’attesa ha deciso di tornare a casa. Il giorno dopo è tornato di nuovo in ospedale, lamentando dei forti dolori allo stomaco.
Questa volta i medici gli hanno assegnato il codice rosso, ossia quello dell’emergenza, ed è stato subito ricoverato nel reparto di Gastroenterologia per eseguire degli esami più approfonditi. Purtroppo il personale sanitario lo ha dovuto sottoporre ad un intervento dal quale non si è mai svegliato. I familiari dell’uomo hanno deciso di sporgere un esposto contro l’ospedale perché secondo loro ci sarebbe la responsabilità dei medici del pronto soccorso che non hanno saputo riconoscere la gravità della situazione. “È stato fatto il possibile – si difendono i dottori – il paziente era seguito dall’ospedale Cervello in day hospital. Il decesso sarebbe stato causato dalle sue condizioni cliniche risultate critiche e culminate in un’emorragia risultata poi fatale”.