E’ morta la neonata trovata a Palermo questa mattina, abbandonata in un cassonetto, con il cordone ombelicale ancora attaccato: i sanitari dell’ospedale Civico hanno tentato invano di rianimarla. La piccola era stata trovata poco dopo l’alba da un clochard che rovistava tra i rifiuti: notando il corpicino in mezzo alla spazzatura, l’uomo ha chiamato un passante che, a sua volta, ha avvertito i carabinieri.
Il fatto è avvenuto in via Ferdinando Di Giorgi, zona Uditore: la bambina, probabilmente nata all’alba di oggi, era dentro una borsa sportiva rossa, insieme a una scarpa da adulto e un paio di forbici, utilizzate probabilmente per recidere il cordone ombelicale. Le condizioni della neonata sono apparse subito disperate agli operatori del 118: il cordone, infatti, aveva ancora i vasi sanguigni aperti. Dentro il cassonetto, i carabinieri hanno trovato anche un tappeto sporco di sangue, una veste lunga nera e della placenta.
“Abbiamo fatto di tutto per riuscire a rianimarla e a salvarla – ha racconta di uno dei sanitari che hanno soccorso la piccola – ma purtroppo quando è arrivata all’ospedale Civico era già morta. Era così piccola e indifesa”. Indagini sono in corso per scoprire l’autore dell’orribile gesto: gli investigatori stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. La procura ha aperto un’inchiesta e il magistrato di turno ha disposto l’autopsia.
Tanto dolore e rabbia tra i residenti di via Ferdinando Di Giorgi. “Non si può gettare così, nell’immondizia, una creatura appena nata – ha detto una pensionata ottantenne che abita da sempre all’Uditore – Non posso neppure immaginare cosa abbia spinto una persona, uomo o donna che sia, a prendere la neonata, a infilarla in un borsone con il cordone ombelicale ancora attaccato, e gettarla nel cassonetto. Tutto ciò non è umano”.
“Apprendo con grande dolore e sgomento della piccola morta poche ore fa, cui vanno il mio pensiero e la mia preghiera – ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – Invito gli autori di questo gesto atroce a costituirsi, perché le Autorità possano sanzionarli ma anche aiutarli”.