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PAKISTAN, RAGAZZA INCINTA SGOZZATA DAI GENITORI

Aveva solo 22 anni la giovane donna pakistana uccisa dai suoi familiari perché aveva scelto di sposare un uomo che amava, rifiuntando quindi di accettare un matrimonio “combinato”. Muqaddas Bibi era incinta del secondo figlio e, secondo gli investigatori, è stata sgozzata da suo padre come punizione esemplare per avergli disobbedito. La vittima era al settimo mese di gestazione, particolare che rende la vicenda ancora più cruenta.

La ragazza aveva sposato Taufiq Ahmed 3 anni fa, ma in disaccordo con la sua famiglia che considerava un matrimonio “d’amore” un atto di profonda offesa verso le tradizioni e i costumi della cultura pakistana. Le relazioni della donna con i suoi genitori erano quindi molto tese da anni e, probilmente, l’omicidio è stato studiato nei minimi dettagli, come confermano le prime indagini condotte dalla polizia locale.

Muqaddas Bibi è stata uccisa mentre era in ospedale per un check-up: avvicinata dal fratello e dalla madre e convinta ad andare a casa con loro con l’inganno di una riappacificazione, la ragazza è stata prima malmenata, poi sgozzata con un coltello da cucina dal padre. Subito dopo l’omicidio i parenti della vittima sono fuggiti e la polizia sta indagando per trovarli e consegnarli alla giustizia.

Questo non è che uno dei tanti omicidi “d’onore” che si consumano in Pakistan, un Paese dove centinaia di donne subiscono pressioni e violenze da parte delle famiglie per accettare matrimoni “combinati” o uno stile di vita consono alle rigide regole religiose. Rifiutare lo sposo desiderato dai genitori è considerato una vergona che la famiglia non può accettare, un’onta che deve essere lavata con il sangue per non rischiare che altre donne si sentano libere di scegliere.

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