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Pakistan: lavorava male, la trascinano nuda per strada e perde il bambino

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Ha perso il suo bambino a causa del trauma che ha subito quando, costretta dal suo datore di lavoro, ha dovuto camminare per 30 minuti nuda per le strade di Rana Town, nel distretto di Sheikhupura, in Pakistan. Si tratta di una giovane donna di 28 anni, di credo cristiano, che lavorava come domestica. Secondol il suo datore di lavoro stava “lavorando male” quindi il figlio dell’uomo , insieme a quattro amici, l’ha trascinata in strada e dopo averle strappato i vestiti l’hanno obbligata a camminare – almeno per mezzora – fino a che il suo padrone non fosse stato soddisfatto della punizione inflitta.

Dopo l’umiliazione e la vergogna subite, la ragazza è stata abbandonata ad un incrocio della strada dove un’anziana donna le ha dato dei vestiti per coprirsi. È stata subito accompagnata nel più vicino ospedale per ricevere le cure necessarie, ma era già in atto il principio di aborto e i medici non hanno potuto fare nulla per salvare il feto di due mesi. “Ero incinta di due mesi – afferma la donna, già madre di quattro figli – e ho perso il bambino nell’incidente. La polizia si guarda bene dall’arrestare i colpevoli. Se non ottengo giustizia, mi ammazzo”. Lo sposo della donna ha dichiarato che le forze dell’ordine hanno aperto un’inchiesta sul caso, ma – al contrario di quanto richiesto dalla moglie – non sarebbero state applicate le leggi contro gli atti di terrorismo.

“Le donne delle minoranze religiose sono obiettivi semplici da colpire” ha affermato l’avvocato cristiano Hashmat Barkat. Secondo l’attivista musulmana per i diritti delle donne Amna Ehsan “vi è una generale tolleranza delle violenze di genere”. Anche altri attivisti della realtà pakistana hanno denunciato la deplorevole vicenda, accusando i “valori conservatori e la società patriarcale, che sono alle base delle violenze domestiche che sono accettate quali parti integranti della cultura del Pakistan”.

Un altro crimine che si aggiunge alla lunga lista di quelli commessi contro le donne, che viene alla luce il giorno dopo in cui a Faisalabad si è svolta una manifestazione per celebrare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’evento era stato organizzato da Association of Women for Awreness and Motivation (Awam) e dal Pakistan Gender Coalition (Pgc). I partecipanti alla manifestazione erano scesi in piazza con lo scopo di chiedere al governo pakistano l’approvazione delle leggi contro la violenze domestiche e le conversioni forzate.

Manuela Petrini: