Orrore in Messico, dove otto persone appartenenti allo stesso nucleo familiare sono state sequestrate e assassinate, e i loro corpi decapitati sono stati gettati nel cosiddetto “Triangolo Dorato”, una zona del nord del Paese con una forte presenza di narcotraffico e dove si presume che sia operativo il cartello di Sinaloa. I corpi sono stati recuperati dopo che un nono membro della famiglia è riuscito a sfuggire ai carnefici e a dare l’allarme.
Secondo le prime informazioni fornite dalle forze dell’ordine, un commando in tenuta militare e i volti coperti ha sequestrato la scorsa domenica i nove membri della famiglia, tra cui anche due adolescenti, mentre viaggiavano sulla loro auto. ù
Nella giornata di mercoledì sono stati ritrovati i corpi decapitati di tre uomini tra i 18 e i 25 anni, mentre il giorno prima erano stati scoperti i resti degli altri cinque familiari. Alcuni testimoni affermano che la famiglia si era recata nella zona montuosa per dedicarsi al taglio e alla raccolta della legna, mentri altri sostengono che avessero un appezzamento di terra dove coltivavano droga.
Sono in molti a sostenere che le zone impervie e montuose della regione servano come nascondiglio a Joaquin El Chapo Guzman, capo del cartello di Sinaloa, che lo scorso 11 luglio è riuscito a scappare perla seconda volta da un carcere di massima sicurezza.