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Ophelia flagella l’Europa: punta l’Irlanda e alimenta incendi in Spagna

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Il passaggio dell’uragano Ophelia sui Paesi europei che si affacciano sull’Atlantico semina morte e distruzione. A causa dei violenti incendi, alimentati dai forti venti (fino a 130 km/h) della tempesta tropicale e dalle alte temperature, sono decine le persone che hanno perso la vita in Spagna e Portogallo. A renderlo noto sono le autorità di entrambi gli stati iberici. La protezione civile portoghese ha spiegato che sei persone sono morte e altre 25 sono rimaste ferite, tra cui molti vigili del fuoco, per le fiamme, mentre nella Galizia spagnola tre persone hanno perso la vita, intrappolate in un’auto. E proprio in Galizia si trova il premier spagnolo Mariano Rajoy, che segue da vicino gli sviluppi degli eventi.

Bruciano Spagna e Portogallo

Almeno 27 persone sono morte negli oltre 100 incendi che hanno colpito il centro e nord del Portogallo, mentre circa 50 sono ferite, di cui 15 in gravi condizioni. In mattinata le autorità avevano parlato di un bilancio delle vittime in evoluzione, visto che sono numeri raccolti dai vari villaggi in cui le fiamme sono ancora vive. Gli incendi, alcuni dei quali secondo le autorità sarebbero di origine dolosa, sono stati alimentati da siccità, alte temperature e forti venti, dovuti anche al passaggio dell’uragano Ophelia. Il Portogallo, dove oltre 7 mila vigili del fuoco stanno combattendo con i roghi, ha chiesto l’assistenza dei partner europei e del Marocco.

Le vittime

Secondo quanto reso noto dalla Protezione civile, una coppia è morta tra le fiamme in un garage a Penacova (Coimbra), mentre un uomo è stato sorpreso dalle fiamme mentre passeggiava a Vale de laço (Sertã). Tra le vittime anche una giovane donna incinta deceduta in un incidente mentre cercava di sfuggire alle fiamme sull’autostrada A-25, dove la visibilità è notevolmente ridotto a causa del fumo provocato dagli incendi. Tante anche le vittime nei comuni di Penacova, Nelas, Serta. Quattro solo a Vouzela. Altre tre persone sono morte in Galizia, nel nord della Spagna. Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha espresso le sue condoglianze su Twitter e ha ringraziato “tutti coloro che lavorano per spegnere le fiamme e aiutare la popolazione”. “Mi sto recando in Galizia”, ha scritto sul social network. Secondo quanto reso noto dai media spagnoli, due donne sono morte ieri in un furgone mentre cercavano di sfuggire alle fiamme nel comune di Nigrßn (Pontevedra). Una terza persona, un uomo di 67 anni, è invece deceduto a Carballeda de Ourense (Ourense) mentre cercava di spegnere le fiamme che avevano circondato la sua casa. I fronti di fuoco attivi sono 57, e ben 17 minacciano centri abitati. La situazione più preoccupante è tuttavia a Vigo, la città più popolosa della regione. Le autorità hanno chiesto agli abitanti delle zone assediate dal fuoco di abbandonare subito le loro case e convergere verso il centro della città. Evacuata anche la residenza studentesca dell’Università di Vigo e una fabbrica della casa automobilistica della Citroen.

Sale allerta in Irlanda del Nord

E se la Penisola Iberica brucia, l’Irlanda si prepara all’incontro con la tempesta tropicale divenuta un uragano di categoria 3. L’ufficio meteorologico britannico ha elevato il livello di allerta ad “arancione”, avvertendo che sull’isola verde incombe lo spettro di una minaccia potenziale non solo a cose e a edifici, ma anche “alla vita delle persone”. I dati, in effetti, sono in evoluzione di minuto in minuto e la perturbazione viene tenuta d’occhio costantemente. Il contatto con l’Ulster è ora previsto nella seconda metà di lunedì, seguito a stretto giro dal probabile incontro con la terraferma anche in Inghilterra sudoccidentale e settentrionale (Londra risulta fuori tiro), sulle coste del Galles e su parte della Scozia. In Gran Bretagna tuttavia lo stato d’allerta è al momento di color giallo. L’impatto è calcolato a partire dal primo pomeriggio, con una coda meno intensa estesa fino a martedì 17.

Edith Driscoll: