Oltre 27 mila veicoli controllati, 157 sequestri, 114 denunce e 24 arresti: questo il bilancio dell’operazione “Ultimo miglio”, messa in pratica in base alle direttive giunte dal Viminale all’indomani degli attentati delle Ramblas di Barcellona. Le Forze dell’ordine, nelle tre giornate comprese tra il 28 e il 30 agosto, hanno passato in rassegna furgoni, van, camioncini e ogni altro possibile mezzo potenzialmente sospetto (compresi i mezzi pesanti) in prossimità degli ingressi ai centri storici delle città. Sono state in tutto 32.619 le persone controllate dagli agenti, delle quali 5.634 erano di nazionalità straniera. In ognuno dei tre giorni di controlli, sono state fermate in media quasi 11 mila persone (10.800), il 21% delle quali con precedenti di polizia.
Controlli e identificazioni
Insomma, un’attività di vigilanza serrata, da accostare a quelle già intraprese per garantire la sicurezza delle città italiane nei periodi di maggior afflusso turistico. L’operazione è stata realizzata d’intesa con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e ha visto coinvolti i Reparti prevenzione crimine e le volanti delle Questure e dei Commissariati di Ps. Particolare attenzione è stata posta su tutti quei veicoli circolanti in prossimità degli accessi alle aree monumentali delle città, intensificando i controlli su tutte le vetture in transito, con particolare attenzione ai mezzi di trasporto comunitario (furgoni e van su tutti). Ognuno dei fermati è stato identificato dalle Forze dell’ordine, con verifica dei dati attraverso le banche dati a disposizione della Polizia. Fra queste, anche quella Schengen.
Stretta sulla sicurezza
Misure di sicurezza imponenti quelle predisposte dal Ministero dell’Interno, alla luce di quanto accaduto non solo a Barcellona ma, in precedenza, a Nizza, Berlino e Stoccolma. In città come Roma (in particolare a Piazza Venezia, Colosseo, Fori Imperiali e in zona Vaticano), al fine di limitare la capacità di movimento dei mezzi, sono state adottate soluzioni cautelative come l’apposizione di fioriere in ingresso alle aree di maggior concentrazione turistica, oltre all’impiego di una più ampia schiera di pattuglie dell’esercito in stazioni metro e nelle vie più frequentate.