Ci sono almeno 5 indagati per la morte dell'operaio campano avvenuta ieri all'interno del cantiere del nuovo Inrca e ospedale di Ancona sud, a Camerano (Ancona). L'uomo è stato colpito alla testa dal braccio meccanico di un bobcat manovrato da un collega. Subito erano scattati i soccorsi, che però si sono rivelati inutili: si era levata in volo anche l'eliambulanza, ma non c'è stato nulla da fare, l'uomo è morto poco dopo. Il sostituto procuratore di Ancona Irene Bilotta ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, disponendo l'autopsia sul corpo della vittima, Pasquale Marigliano, 49 anni, della provincia di Napoli.
Gli indagati
L'esame autoptico sarà effettuato nelle prossime ore dai medici legali dell'ospedale di Torrette. Dopo i primi accertamenti, sarebbero emerse diverse violazioni alle norma sulla sicurezza sul luogo del lavoro. Ma non quella relativa al caschetto protettivo, che l'operaio avrebbe indossato, ritrovato spaccato dopo il violento impatto con il braccio meccanico del bobcat, che lo ha colpito alla testa. Tra gli indagati, figura il collega che manovrava il bobcat: il manovratore della macchina, in evidente stato di choc, è stato ascoltato ieri dai carabinieri, ai quali ha detto di non essersi accorto della presenza del collega: si tratta di un albanese di 29 anni. Indagate almeno altre quattro persone del cantiere, che era appena ripartito dopo una lunga querelle amministrativa: i lavori all'interno del cantiere per la costruzione del nuovo Inrca erano infatti stati interrotti in più occasioni per la burocrazia e per via del concordato preventivo presentato dall'azienda capofila che aveva vinto l'appalto.
I sindacati
La Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Ancona hanno espresso ieri profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Marigliano. “Dopo Lucca e Milano siamo al terzo infortunio mortale nei cantieri da inizio dell’anno – scrivono in una nota i sindacati – e al primo nelle Marche. Da inizio 2020, sono già 18 le morti bianche in Italia, numeri inquietanti che purtroppo seguono i trend occupazionali. Un bollettino che sembra essere quello di una “guerra” e non quello di un paese civile che vuole ripartire. Non ci abitueremo mai ad accostare la perdita di una persona al lavoro: strumento di autonomia, emancipazione e costruzione di una vita piena all’interno della comunità”. I sindacati chiederanno un incontro per comprendere e far luce sulle dinamiche dell’incidente sia alla committenza pubblica sia al consorzio d’impresa che sta realizzando l’opera, tracciare le responsabilità o le eventuali omissioni. “Non è possibile accettare che in una grande opera pubblica o in un cantiere si continui a perdere la vita – dicono le tre sigle – specialmente nelle Marche, che negli ultimi anni e nei prossimi, sono investite da un importante impegno infrastrutturale e dalla ricostruzione post sisma anche in relazione ai futuri cantieri di edilizia sanitaria”.