Daniela Poggiali è stata accusata di omicidio pluriaggravato dal Tribunale di Ravenna che le ha emesso un provvedimento di custodia cautelare per l’uccisione di Rosa Calderoni, morta lo scorso 8 aprile all’Ospedale di Lugo. I risultati delle analisi scientifiche hanno appurato che è stato una dose massiccia di cloruro di potassio a provocare la morte dell’anziana.
Ora l’ex infermiera si trova nella casa circondariale di Forlì in attesa di rispondere la prossima settimana all’interrogatorio. Le indagini sono ancora in corso sia per la morte di Rosa Calderoni sia per gli altri 38 casi di decessi sospetti avvenuti proprio nell’Ospedale di Lugo. Sono stati aperti a riguardo procedimenti penali a carico di alcuni medici e responsabili dell’ospedale per omissione di atti e forti negligenze dal punto di vista professionale.
E’ stata esclusa l’ipotesi di errore umano per l’uccisione dell’anziana, perché il cloruro di potassio non si trova nel carrello dei farmaci a causa della sua potenziale pericolosità e quindi raramente gli infermieri ne entrano in contatto. Per quanto concerne il movente, l’ipotesi più accreditata che emerge dal profilo psicologico della Poggiali è che si tratti di anticipazione del decesso naturale di pazienti terminali, considerati di “difficile gestione” o di pazienti con parenti “pressanti”. E’ stata completamente scartata l’ipotesi di un uccisione per finalità “umanitarie” o di eutanasia. La ex infermiera dovrà rispondere anche del reato di furto aggravato e vilipendio di cadavere, quest’ultimo per aver scattato un “selfie” vicino al cadavere di una donna da poco morta.