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Omicidio Di Matteo, 2,2 milioni alla famiglia

Un risarcimento di 2,2 milioni di euro ĆØ stato disposto dal Tribunale civile di Palermo per la mamma e il fratello di Giuseppe Di Matteo, il 12enne che, il 23 novembre 1993, venne rapito come atto di intimidazione nei confronti di suo padre Santino, mafioso pentito, il quale aveva deciso di collaborare con la giustizia. Dopo due anni di prigionia, il bibmo era stato ucciso e, successivamente, sciolto nell'acido su ordine di dei boss. Era il 1996. Per quell'atroce omicidio erano stati condannati i boss di BrancaccioĀ Giuseppe Graviano, a Benedetto Capizzi, Cristoforo Cannella, Francesco Giuliano, Luigi Giacalone e il pentito Gaspare Spatuzza, ai quali da parte dei giudici ĆØ stato addebitato il risarcimento.

Il risarcimento

Come scrive 'Il Giornale di Sicilia', il quale riporta il giudice Paoli Criscuoli,Ā “ĆØ stata lesa la dignitĆ  della persona, il diritto del minore aĀ un ambiente sano, aĀ una famiglia, a uno sviluppo armonioso, in linea con le inclinazioni personali, ad un'istruzione. Beni ed interessi di primario rilievo costituzionale che, pertanto, trovano diretta tutela, anche risarcitoria”. GiĆ  400 mila euro sono stati versati come provvisionale alla mamma di Giuseppe, Francesca Castellese, e al fratello del 15enne, Nicola. I boss in questione, non dispongono di beni, in quanto tutti sequestrati e, per questo, il denaro verrĆ  prelevatoĀ dal fondo speciale dello Stato per le vittime di mafia.

La vicenda

Il caso del sequestro, dell'omicidio e del brutale occultamento di cadavere del giovanissimo Giuseppe Di Matteo destĆ², nei primi anni Novanta, un'ondata di indignazione in tutta Italia, cosƬ come in tutta l'opinione pubblica e la stampa del Paese. Figlio del pentito Santino, appartenente a una famiglia vicina ai corleonesi e accusato di una decina di omicidi, decise di collaborare con la giustizia nel novembre del 1993. Il figlio verrĆ  rapito lo stesso mese e tenuto prigioniero per 779 giorni prima di essere strangolato. Il suo corpo venne fatto sparire in una vasca di acido nitrico. Per quell'orribile delitto sono state condannate all'ergastolo circa 100 persone, tra i quali i boss condannati al risarcimento.

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