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Omicidio Cerciello Rega, la Procura: “Non aveva pistola”

Vorrei esprimere disappunto e dispiacere per le ombre e i presunti misteri che sono stati sollevati e diffusi in merito a questa vicenda”. Così il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargaro nella conferenza stampa sull'omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. “La ricostruzione attenta e scrupolosa ha dimostrato la correttezza e regolarità di questo intervento – ha sottolineato -, analogo e ricorrente nella città di Roma”. E ancora: “Tutti questi interventi vengono adottati con le stesse modalità“. Poi il discorso si sposta sul mancato utilizzo delle armi da pare dei militari dell'Ama. “Non avrebbero potuto usarle perché altrimenti sarebbero stati indagati”. Inoltre: “Cerciello aveva dimenticato l'arma, con sé aveva solo le manette“. In ogni caso specifica ancora Gargaro: “Non vrebbero avuto il tempo per reagire”. Perché sono stati aggrediti “con un coltello di 18 centimetri”. Un cosiddetto “Trench knife” con lama brunita modello marines e impugnatura di anelli di cuoio. 

Le parole del Procuratore di Roma

“È caduto un servitore dello Stato, nell'adempimento del su dovere. Duro ma essenziale per garantire lo Stato stesso”. Sono le prime parole del Procuratore facente funzione Michele Prestipino. “La procura ritiene di avere individuato gravi indizi di colpevolezza, il fermo è poi stato convalidato dal gip”. “Gli interrogatori – aggiunge Prestipino – sono stati effettuati con tutte le garanzie di legge alla presenza dei difensori, dell'interprete e previa lettura di tutti gli avvisi di garanzia previsti dalla legge. Gli interrogatori sono stati anche registrati”. Sul punto è intervenuta anche il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia: “Abbiamo consentito a Gabriel Natale di aver un colloquio preliminare con il suo avvocato da soli”. Affrontato anche il tema dell'immagine diventata virale che ritrae Natale Hjorth bendato e ammanettato. “La procura – ha dichiarato Prestipino – ha già avviato le indagini per accertare quanto accaduto, per consentire la più adeguata qualificazione giuridica e per individuare tutte le responsabilità“. 

Altre circostanze chiarite

Spiegate ai cronisti presenti tutte le varie fasi dell'intervento delle forze dell'ordine. In particolare il fatto che Cerciello Rega e il collega Varriale “sono stati immediatamente aggrediti” subito dopo essersi qualifcati come carabinieri. E come detto non avrebbero potuto difendersi. Durante la conferenza stampa è stato spiegato anche il perché durante la prima fase delle indagini sia circolata la notizia di presunte persone maghrebine coinvolte nell'omicidio di Mario Cerciello Rega. “L'indicazione del fatto che fossero stati due maghrebini – ha affermato il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargaro – è stata data da Brugiatelli”, la persona che era stata derubata della zaino. 

 

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