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Obama apre all’ipotesi di un supercommissario per l’Ebola

Il presidente americano Barack Obama apre alla nomina di un supercommissario per l’emergenza Ebola, come chiesto da diversi esponenti politici, soprattutto del partito repubblicano. “Potrebbe essere una buona cosa”, ha detto al termine di un vertice alla Casa Bianca con tutti i responsabili della sanità, spiegando però che questo non significa mettere in discussione il lavoro fin qui svolto dal ministro della Sanità Sylvia Burwell o dal responsabile dell’istituto per la prevenzione delle malattie americano (Cdc )Thomas Frieden.

Ha commosso l’America il video postato sui social dall’infermiera Nina Phan. La donna era stata contagiata dal “paziente zero”, il liberiano Thomas Eric Duncan, poi morto il passato 8 ottobre. Nella clip – divulgata dal Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas e registrato poco prima che venisse trasferita in una struttura a Bethseda, nel Maryland – Pham sorride mentre si siede in un letto d’ospedale e chiacchiera brevemente con un assistente e il suo medico curante, il dottor Gary Weinstein, rivestiti in equipaggiamento protettivo. Alla domanda se ha bisogno di qualche cosa, Pham risponde: “non credo”. Quando le vengono le lacrime agli occhi, le viene dato un fazzoletto e, asciugandosi gli occhi, dice: “Vi voglio bene, ragazzi”.

È attualmente in isolamento il secondo contagiato americano di Ebola. Si tratta anche in questo caso di un’infermiera – Amber Vinson – infettata al Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas mentre curava Duncan. Il 13 ottobre scorso, la notte prima di presentare i sintomi della malattia, la donna aveva viaggiato in aereo sul volo 1143 della compagnia low-cost americana Frontier Airlines, partito da Cleveland e arrivato a Dallas Fort Worth. Ne dà notizia, in una nota, il Cdc che si è attivato, insieme al vettore, per contattare i 132 passeggeri presenti sul volo in vista del monitoraggio dei sintomi e di un questionario sul viaggio. Secondo quanto riferito dalla compagnia aerea, l’infermiera durante il tragitto non aveva mostrato alcun sintomo. Amber Vinson è stata trasferita in un ospedale di Atlanta che ha una delle uniche quattro unità di bio-contenimento presenti negli Stati Uniti.

I funzionari della sanità in Texas hanno preso una posizione più rigida sul controllo delle decine di operatori sanitari che hanno avuto contatto con Duncan in Dallas, chiedendo loro di firmare dei documenti legali accettando di rimanere a casa sotto la minaccia di sanzioni se si avventureranno in luoghi pubblici. In precedenza i funzionari avevano richiesto ai 75 lavoratori di auto-monitorarsi costantemente per riscontrate la presenza o meno dei sintomi dell’infezione dopo il contagio delle due infermiere.

Milena Castigli: