L’Ungheria ha informato la Serbia che il valico di frontiera di Roszke-Horgos resterà chiuso per 30 giorni dopo gli scontri avvenuti nella zona tra migranti e polizia. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri serbo in una comunicato.
Nella giornata di oggi infatti i rifugiati hanno provato a forzare la barriera al confine e le forze dell’ordine hanno reagito usando cannoni ad acqua e lacrimogeni. I fatti si sono verificati al cosiddetto valico di Horgos 2, una sorta di “sfiatatoio” del valico autostradale, quello principale, ed è sfruttato soprattutto d’estate quando il traffico tra la Germania e la Turchia raggiunge una grande intensità. Horgos 2 costeggia campi di granoturco, dove sono state piantate decine di tende, ed è meno protetto dell’altro valico, con barriere meno alte e teoricamente più facili da superare.
La tensione rimane particolarmente alta, con centinaia di profughi, soprattutto uomini, che urlano slogan anti europei e chiedono di poter passare la frontiera, lanciano scarpe e anche bottiglie d’acqua, pur essendo indispensabili visto il grande caldo. Per la seconda volta in meno di un’ora la polizia ha lanciato lacrimogeni e usato spray urticanti, provocando un fuggi fuggi generale, ed è intervenuta con i cannoni ad acqua.