Nuovi sbarchi a Gallipoli: 970 siriani sulla Blue Sky, abbandonata a largo di Corfù

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L’ultimo cargo è arrivato a Gallipoli nella notte, con a bordo 970 migranti: la Blue Sky M, aveva lanciato un Sos ieri mattina, quando si trovava in acque greche al largo dell’isola di Corfù. Nel pomeriggio, poi, aveva iniziato a fare rotta verso l’Italia ed era stata raggiunta da 6 operatori della guardia costiera che hanno preso il controllo dell’imbarcazione e l’hanno condotta nel porto di Gallipoli, dove è stata ormeggiata alle 3:30 del mattino.

Alle 4.30 circa è iniziato lo sbarco dei migranti, che si pensava fossero circa 700. A bordo, invece, c’erano 970 persone, tutte di nazionalità siriana, tra cui molte donne in gravidanza e bambini. Circa 130 migranti sono stati trasferiti in ospedale per le cure mediche.

L’operazione “Triton” doveva essere l’occasione per ridurre le partenze dalle coste libiche: con i mezzi navali schierati a poche miglia da Lampedusa, si credeva che i trafficanti di merce umana sarebbero stati costretti a cancellare le partenze. E invece, 10 mila migranti al mese sono sbarcati sulle coste italiane: ridurre i mezzi di “Mare nostrum” e farli assorbire poi dalla nuova operazione non sembra sia servito a molto.

Dal primo gennaio al 31 ottobre di quest’anno, infatti, sono 150 mila i migranti sbarcati sulle coste sicule: in media 15 mila al mese. Soccorsi quasi a ridosso delle acque territoriali libiche dai mezzi della Marina e delle Capitanerie di porto di “Mare nostrum”, l’operazione umanitaria partita nell’ottobre 2013, dopo le oltre trecento vittime del naufragio di Lampedusa: il 2014 si chiude complessivamente con 169.215 tra immigrati e rifugiati arrivati in Italia.

Malgrado i diversi oviettivi della nuova nuova operazione, le navi della Marina militare continuano a far salire a bordo immigrati, salvati nel Canale di Sicilia a 120 miglia dalle coste italiane: i mezzi di Triton, invece, schierati a 30 miglia da Lampedusa, finora ne hanno recuperati ben pochi, circa il 30% di tutti quelli trasferiti nei diversi Centri di accoglienza.

C’è anche chi accusa la Marina di voler affossare Triton, che schiera il suo assetto navale su una linea molto più arretrata: ma il ministero della Difesa fa sapere che Palazzo Chigi ha autorizzato i militari all’operazione di sorveglianza e di sicurezza dei nostri mari fino al 31 dicembre. Dopo la fallita offensiva diplomatica degli inizi di novembre, quando la Marina chiese al comando di Frontex di avere assegnata la guida di Triton, ricevendo in cambio un inappellabile rifiuto, degli 11 Paesi alleati che partecipano all’operazione, solo il nostro si è davvero mosso.