Ha chiesto “clemenza” lo studente americano dell’Università della Virginia arrestato lo scorso 22 gennaio in Corea del Nord per “aver commesso atti ostili”. La confessione di Otto Warmbier è arrivata durante una conferenza stampa, di fronte a media locali e stranieri, durante la quale ha “ammesso di essersi impossessato di uno slogan politico preso da un’area riservata al personale” di un hotel presso il quale alloggiava.
I media del Nord annunciarono l’arresto il 22 gennaio a causa dell’ingresso “in veste di turista con lo scopo di condurre attività criminali contro lo Stato e con la tacita connivenza del governo Usa e sotto la sua manipolazione”. L’iniziativa del regime è maturata quando il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si avvia, dopo l’intesa tra Usa e Cina, ad approvare nuove sanzioni contro Pyongyang per il quarto test nucleare del 6 gennaio e il lancio del razzo/satellite del 7 febbraio.
Il giovane ha aggiunto che il suo scopo era “quello di danneggiare la motivazione e l’etica del lavoro del popolo coreano. Un obiettivo molto sciocco”. Inoltre, Warmbier ha ammesso – molto probabilmente sotto pressione delle autorità – che si è trattato di un crimine “molto grave e preorganizzato”, spiegando che una chiesa metodista statunitense gli aveva promesso un’auto usata del valore di diecimila dollari in cambio del “trofeo”.