Ha 28 anni Marco Ventura, il giovane arrestato questa mattina per il pestaggio di un poliziotto durante il corteo dei No Expo, ha agito con “lo scopo di far male e ledere gravemente” il vice questore aggiunto Antonio D’Urso in un contesto di “aggressione collettiva”. E’ quanto scritto dal gip di Milano Donatella Banci, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il ragazzo.
L’agente colpito con colpi di bastone, calci e pugni riportò contusioni al bacino e al polso giudicate guaribili in 12 giorni. “Se non avesse avuto il casco – scrive il gip – avrebbe subito gravi conseguenze”. Ventura quel giorno non era vestito come un “black block”, ma indossava un semplice cappello e quando ha iniziato ad accanirsi sul poliziotto era a volto a scoperto.
Nell’ordinanza viene fatto riferimento a 3 diversi momenti dell’aggressione: il primo riguarda D’Urso che cerca di arrestare Anita Garola, una manifestante che verrà poi portata in carcere. Subito dopo l’agente viene fortemente percosso non riuscendo così ad ammanettare la donna. Infine, la fase più violenta di quel pomeriggio, un uomo con un casco e una maschera antigas lo placca e lo colpisce con pugni alla schiena e sul casco, mentre ne sbuca un altro da una siepe che lo colpisce con un bastone. E’ così che nel documento del gip di MIlano viene sottolineato come “l’aggressione collettiva connotata da estrema violenza ha oltrepassato di gran lunga il fine impedire l’arresto”.