Tragedia stradale in Nepal. Un autobus per il trasporto passeggeri sovraffollato è caduto in una scarpata precipitando per oltre 300 metri. Il bilancio – solo provvisorio – delle vittime conta 33 morti e 29 feriti. Lo riferisce il quotidiano nepalese Republica di Kathmandu. Nella sua pagina online, il giornale precisa che il veicolo era partito dalla capitale e stava dirigendosi a Birta Deurali, nel distretto di Kavrepalanchok, nel centro del Paese, quando, per una manovra di guida sbagliata dell’autista, il bus è finito fuori strada precipitando per circa 300 metri a fondo valle. La tragedia è riportata anche dal capo dell’amministrazione di Kavrepalanchowk, Bal Krishna Panthi. L’incidente è avvenuto intorno alle 13 di ieri ora locale. Date le difficoltà per raggiungere il luogo dove l’autobus ha terminato la sua caduta, il recupero delle salme procede a rilento mentre la maggior parte dei feriti sono stati trasferiti a Kathmandu con degli elicotteri dell’esercito.
Posizionato quasi interamente sulla catena dell’Himalaya, il Nepal è uno Stato prevalentemente montuoso che presenta un dislivello notevole ma strade spesso fatiscenti e pericolose. Per tale motivo gli incidenti stradali non sono episodi rari. Il 24 ottobre del 2014 un autobus sovraccarico di passeggeri che da Kathmandu viaggiava verso il distretto di Rasuwa è precipitato in una scarpata a Belkot, nel distretto centrale di Nuwakot, facendo un volo di 200 metri. In quella occasione morirono 15 persone. Tra i feriti, anche due ragazze italiane, la romana Chiara Mastrofini e la vicentina Marta Lanzi, che vennero ricoverate in due ospedali della capitale con ferite non gravissime e, per loro fortuna, dimesse pochi giorni dopo.