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Neonato muore per un batterio contratto in ospedale

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E'morto questo pomeriggio presso gli Spedali civili di Brescia il neonato che, secondo quanto riportato dai medici, ha contratto in ospedale il batterio serratia marcescens, rivelatosi letale per il piccolo. A riportarlo è stato il quotidiano locale 'Bresciaoggi', il quale ha parlato di un piccolo nato prematuro e ricoverato nella struttura assieme al fratellino gamello. Anche lui pare abbia contratto il batterio e, assieme, altri 8 bambini per un totale di 10 contagi di diversa natura: “Presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell'Asst Spedali Civili di Brescia – spiega la direzione in una nota – si è sviluppato un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratia marcescens, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un'infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione”.

Le infezioni

Pressoché immediata l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Brescia, la quale ha peraltro disposto l'autopsia sul corpo del piccolo. Intanto, i Carabinieri del Nas hanno acquisito la documentazione medica relativa al caso e svolto accertamenti su precedenti focolai sviluppatisi in Lombardia, scoprendo che già nel 2012 a Mantova e nel 2014 a Como si erano verificate altre infezioni da serratia marcescens. I medici dell'ospedale hanno intanto intrapreso le prime cure antibiotiche nei confronti degli altri 9 bimbi, compreso il gemellino del neonato deceduto, i quali starebbero reagendo bene alla somministrazione delle cure.

Cos'è la serratia marcescens

Si tratta dunque del terzo caso di infezione da tale batterio nella Regione Lombardia, nel breve lasso di 6 anni. Il serratia marcescens è un agente patogeno che sovete provoca infezioni ospedaliere in adulti e bambini. Secondo alcuni dati medici, sarebbe la settima causa più comune di contrazione di polmonite (3,2% di incidenza in Europa) ma possono provocare infezioni urinarie, cutanee, otite e anche meningite. Non è raro che il batterio colpisca persona con sistema immunitario debole (come i neonati) o deficitario (come nel caso del bimbo deceduto al Civile di Brescia. Tra i sintomi più frequenti vi possono essere febbre, choc settici e insufficienza respiratoria e il trattamento avviene solitamente attraverso terapia antibiotica, specie nei bambini (i soggetti più deboli).

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