La voce degli ultimi

giovedƬ 7 Novembre 2024
20.2 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

giovedƬ 7 Novembre 2024

‘Ndrangheta: sequestrati beni a imprenditori legati alle cosche reggine

Il Centro operativo della Direzione investigativa antimafia (DIA) di Reggio Calabria, in collaborazione con i finanzieri dello Scico di Roma e del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria hanno sequestrato oggi beni per un valore di circa 50 milioni di euro. Il sequestro ĆØ stato eseguito nei confronti di diversi imprenditori accusati di essere vicini alle cosche di ‘Ndrangheta di Reggio Calabria.

Cosche di ‘Ndrangheta

Nello specifico, si legge in un comunicato, il provvedimento ha colpito tre imprenditori: Antonino Scimone, 45 anni, Antonino MordĆ  (51) e Pietro Canale (41). Sono tutti indiziati di appartenenza o contiguitĆ  a note cosche reggine.

Il peso dei tre imprenditori era emerso nel corso dell’operazione “Martingala“, condotta da personale della Dia e della Guardia di finanza di Reggio Calabria e conclusa nel febbraio 2018 con l’esecuzione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti di 27 persone.

Associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego di denaro, di beni, di utilitĆ  di provenienza illecita, usura, esercizio abusivo dell’attivitĆ  finanziaria, trasferimento fraudolento di valori, frode fiscale nonchĆ© associazione a delinquere finalizzata all’emissione di false fatturazioni e reati fallimentari, i reati contestati.

SocietĆ  e riciclaggio

Gli accertamenti della Dia avevano infatti consentito di appurare come alcuni soggetti avrebbero gestito numerose societĆ  di comodo, allocate in Italia e allā€™estero, attraverso il transito di flussi finanziari, giustificati da apparenti rapporti commerciali, attestati da falsa documentazione contabile, fiscale e di trasporto.

L’operazione aveva portato al sequestro di 51 societĆ , 19 immobili e disponibilitĆ  finanziarie per un ammontare complessivo di circa 100.000.000 di euro. Altre 8 societĆ  erano state sequestrate lo scorso 15 ottobre. Oggi, l’ulteriore sequestro di beni per piĆ¹ di 50 milioni di euro.

Dalla Calabria alla Toscana

Nel 2018, l’inchiesta si era estesa anche ad alcune societĆ  fiorentine. In quella occasione, ilĀ procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho (giĆ  procuratore capo a Reggio Calabria) aveva evidenziato in merito alla duplice maxi operazione anti ‘Ndrangheta (“Martingala” a Reggio Calabria e “Vello dā€™Oro” a Firenze) il “sistema economico complice e consapevole” degli imprenditori toscani con la malavita reggina.

La ‘Ndrangheta “in questo caso – aveva spiegato – non ha avuto bisogno di usare violenza o esercitare intimidazioni perchĆ© assorbe la parte dellā€™economia ā€˜legaleā€™ attraverso il sistema del guadagno, il sistema delle false fatturazioni, sistemi che le consentono di coprire le proprie ricchezze che provengono da traffici illeciti”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario