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‘NDRANGHETA: 7 ARRESTI PER APPALTI TRUCCATI

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Sette persone arrestate e due politici indagati per un’inchiesta della Dda di Catanzaro che ha svelato gli affari della cosca ‘ndranghetista dei Lanzino-Ruà nel territorio di Acri. Indagati l’ex assessore all’Agricoltura della regione Calabria Michele Trematerra(Udc) – che rimane in stato di libertà – per concorso esterno in associazione mafiosa e per concussione l’ex sindaco di AcriLuigi Maiorano. Secondo l’accusa, la cosca avrebbe cercato di procacciare voti per Trematerra in occasione delle regionali del 2010. Nel giugno dello scorso anno Trematerra subì una perquisizione con la stessa ipotesi di reato.

Ma i carabinieri hanno anche eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi. Tra questi vi sono alcuni elementi di spicco della cosca di ‘ndrangheta dei Lanzino-Ruà, operante nel cosentino. Le indagini avrebbero appurato che la cosca condizionava l’attività del dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria e del Comune di Acri per l’aggiudicazione di appalti pubblici a favore di società di riferimento dello stesso sodalizio di ‘ndrangheta. La cosca faceva anche “pressioni” nei confronti dei funzionari che cercavano di opporsi ai metodi della cosca.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e sviluppate, congiuntamente, dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza e dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rende.

Quello della Dda di Catanzaro non è l’unico colpo alla mafia calabrese: i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con organi di polizia tedeschi, hanno arrestato 10 persone per associazione di tipo mafioso e concorso in associazione di tipo mafioso, aggravati dalla transnazionalità dei reati poiché commessi in Italia e Germania.

L’operazione, chiamata ‘Rheinbrücke’, ha fornito una sostanziale conferma dell’esportazione del modello ‘ndranghetistico in Svizzera e Germania, dove l’organizzazione criminale è stata ‘clonata’ realizzando strutture analoghe a quelle tradizionalmente tipiche del territorio calabrese e con evidenti stretti legami di dipendenza con l’organismo di vertice in Calabria.

 

 

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