Nuovo colpo alla malavita partenopea. La Guardia di Finanza di Napoli ha rintracciato e sequestrato uno yacht di lusso appartenente a Ettore Bosti, detto “o’ russo”, esponente di spicco del clan camorristico Contini. Lo yacht, sfuggito a un sequestro lo scorso 2 marzo, è un Atlantis 47 della Gobbi di 14 metri del valore di circa 500 mila euro, intestato a un prestanome di Bosti. L’uomo era stato arrestato insieme ad altre 34 persone nel blitz delle forze dell’ordine del 2 marzo scorso con l’accusa di traffico internazionale di droga. In quella occasione i finanzieri avevano sequestrato ai boss un patrimonio di oltre 20 milioni di euro, costituito da quote societarie, immobili, oggetti preziosi e auto di lusso.
Nel corso delle perquisizioni eseguite nell’abitazione di Bosti, nel cuore del quartiere Vasto, il nucleo di polizia tributaria aveva rinvenuto diverse migliaia di euro in contanti e orologi di pregio per oltre 200 mila euro, tra i quali un Rolex con diamanti da circa 80 mila euro. In quell’occasione “Debora” – così Bosti aveva ribattezzato l’imbarcazione di lusso – era sfuggita ai controlli.
I finanzieri del Gico – il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata, i reparti d’élite della Guardia di Finanza specializzati in indagini di polizia giudiziaria – hanno ritrovato lo yacht in un piazzale privato del Napoletano, dell’agro puteolano, dove era stato collocato alla fine della scorsa estate in attesa di essere rimesso in mare con l’avvio della bella stagione.
Immatricolato a Viareggio, lo yacht è spinto da due propulsori entrobordo di notevole potenza; il salottino è arredato con divani in pelle bianca, il soggiorno ha cucina, tavolo e divani; due comode camere matrimoniali; due bagni nonché climatizzazione, tv in ogni ambiente e sistema di ricezione satellitare. Bosti usava l’imbarcazione per le sue vacanze in Italia e nel Mediterraneo, in particolare per andare in Spagna. Ettore, figlio del boss del quartiere Vasto Patrizio Bosti, nel luglio del 2013 era stato assolto dall’accusa di essere il mandante dell’omicidio del 17enne Ciro Fontanarosa, ucciso a Napoli nel 2009.