Sono ritenuti i killer di Pasquale Tortora, boss dell’omonimo clan di Acerra (Napoli), le due persone arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Alle indagini ha preso parte anche il Ris di Roma. Il delitto maturato negli ambienti camorristici locali, per cui sono tuttora in corso approfondimenti investigativi al fine di delineare i contorni dell’uccisione.
I killer
Su richiesta della DDA, i militari hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Napoli a un 29enne domiciliato a Qualiano e a un 34enne di Marano di Napoli, entrambi censurati.
I due sono accusati di omicidio volontario, porto e detenzione illegale di arma da fuoco e ricettazione, reati aggravati da modalità e finalità mafiose. Inoltre, il 29enne era già stato arrestato, lo scorso 21 giugno per il possesso di un’arma rubata diversa da quella usata per l’omicidio.
Pasquale Tortora
Pasquale Tortora, 55 anni, era stato ucciso in un agguato avvenuto lo scorso 20 maggio in via Gennaro Calzolaio, ad Acerra. Il raid si era verificato in pieno giorno, intorno alle ore 14.00 a poca distanza dall’abitazione della vittima. La vittima – fratello del boss Domenico Tortora detto “Mimì ‘o stagnaro” per anni luogotenente dei Nuzzo per il territorio acerrano – era stato colpito da diversi proiettili sparati da una pistola di grosso calibro. Era deceduto sul colpo.
Determinanti per l’identificazione dei killer sono state le immagini della videosorveglianza e il flusso dei contatti telefonici, analizzato con un software specificamente progettato. L’arma usata, una pistola di grosso calibro rubata diversi anni fa nel Salernitano, è stata recuperata insieme alla vettura con la quale il commando si è spostato, anche questa rubata, a fine 2019, in un paese nella zona di Napoli.