Maxi blitz delle forze dell'ordine contro il clan napoletano “Lo Russo”.
Associazione di tipo mafioso
Carabinieri e Polizia di Stato stanno eseguendo dall'alba di stamattina un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 43 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e di reati aggravati dall'art. 7. Contestati associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, alla detenzione e spaccio di droga e alla detenzione e porto di armi. L'ordinanza è stata emessa dal Gip di Napoli.
Gli arresti
Tra gli arrestati, riporta Il Mattino, spiccano le figure di Damiano Pecorelli e Miraglia Salvatore Angelo – legato da vincoli di parentela alla famiglia Lo Russo – definiti, dai stessi collaboratori di giustizia, trafficanti di elevato spessore con importanti contatti con il Sud America; arrestato anche Bosti Ettore, nipote di Bosti Patrizio (figura apicale del clan Contini) che in alcune occasioni ha rifornito Carlo Lo Russo di grossi quantitativi di sostanza stupefacente poi ceduta alle numerose piazze di spaccio, gestite direttamente dal clan.
Gli affiliati
Nel corso delle indagini operate su due filoni investigativi, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono state messe in luce – secondo quanto riferiscono le forze dell'ordine riprese da Ansa – le attività del clan camorristico dei “Lo Russo” operante nell'area Nord del capoluogo campano. Sono stati individuati sia i narcotrafficanti che operavano sfruttando i canali di fornitura esteri, sia quanti si occupavano – in un secondo momento – dello smercio “al dettaglio” di cocaina, eroina, marijuana e hashish nei quartieri di Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano e nel rione Don Guanella.
L'arsenale
Nel blitz le forze dell’ordine hanno anche rinvenuto l'arsenale del clan: sequestrati un kalashnikov, 5 fucili, sei pistole, tre giubbotti antiproiettile e centinaia di munizioni.
I Lo Russo
Il clan Lo Russo è un sodalizio camorristico nato alla fine degli anni settanta per mano dei tre fratelli Capitoni (al secolo Lo Russo) Salvatore, Vincenzo e Giuseppe. Il clan opera prevalentemente sul territorio della città di Napoli ma con forti interessi anche nella zona di Miano. La base storica è il Rione San Gaetano. Il nuovo capo Antonio Lo Russo e suo cugino Carlo Lo Russo furono arrestati dagli agenti francesi della National Gendarmerie e dai Carabinieri di Napoli in un bar di Nizza (Francia) il 15 aprile 2014.