“Non ridurremo i nostri sforzi, non faremo passi indietro. Questo atto terroristico non ha raggiunto il suo scopo, non ha messo paura a nessuno”. Lo ha dichiarato il blogger anti-Putin, Alexiei Navalni, riguardo all’uccisione di Boris Nemtsov, avvenuta lo scorso 27 febbraio. Navalni è appena uscito dal carcere di Mosca, dopo aver scontato una condanna di 15 giorni per aver distribuito dei volantini di invito alla manifestazione contro il Cremlino realizzata domenica scorsa. Quello che viene considerato come il principale oppositore del premier russo Vladimir Putin ha tenuto a ribadire – in un video pubblicato dalla tv indipendente Dozhd – che quanto sta accadendo non fermerà le sue attività e quelle dei suoi collaboratori.
Impossibilitato a partecipare al funerale di Nemtsov, a causa della recente detenzione, ha poi detto di voler andare “oggi stesso alla tomba di Boris”. Intanto Oleg Navalni, fratello del blogger, è stato recentemente trasferito da un penitenziario di Mosca a uno della regione di Oriol, circa 400 chilometri a sud della capitale russa. I due fratelli, condannati entrambi il 30 dicembre a tre anni e mezzo per truffa e appropriazione indebita, hanno subito un trattamento diverso. Il dissidente, infatti, ha ottenuto la sospensione della pena. La procura di un’altra Nazione, l’Ucraina, ha fatto sapere che Anna Duritska, la giovane compagna di Nemtsov, avrebbe ricevuto minacce di morte. La donna 23enne è una delle testimoni chiave del delitto considerato che passeggiava con l’oppositore russo quando questo è stato assassinato.