Ancora morti in montagna. Oggi due giovani scialpinisti hanno perso la vita sull'Antelao, nelle alpi bellunesi, mentre stavano affrontando la parte conclusiva del Canale Oppel: sono scivolati entrambi, fermandosi alcune centinaia di metri sullo sbocco sottostante. Per loro, Enrico Frescura, 30 anni,e Alessandro Marengon, 28, del Soccorso alpino del Centro Cadore, tutti e due di Domegge di Cadore, non c'è stato nulla da fare.
Una tragica fatalità per i due ragazzi, esperti alpinisti, appartenenti entrambi al Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi. A dare l'allarme, alle 8.30 circa, altri tre alpinisti che stavano risalendo il canale. I due corpi sono stati recuperati grazie all'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. “Il Soccorso alpino e speleologico Veneto piange i suoi ragazzi e si stringe alle loro famiglie”, si legge nella nota di cordoglio dell'azienda.
La sesta vittima delle Alpi Svizzere
Sale intanto il numero delle vittime dell'incidente di ieri notte sulle Alpi Svizzere. Oltre ai 5 italiani morti per ipotermia, si è spenta questa mattina in ospedale una sesta persona: si tratta di Kalina Damyanova una donna di nazionalità bulgara di 52 anni moglie della guida alpina. Lo riferisce il portavoce della polizia cantonale Markus Rieder.
Gli altri cinque deceduti sono: la guida alpina Mario Castiglioni che aveva organizzato la spedizione; Mario Castiglioni di Como; tre escursionisti esperti di Bolzano: Elisabetta Paolucci, Marcello Alberti (53 anni) e Gabriella Bernardi (53 anni), marito e moglie.
Nell'incidente alpinistico “tutti gli scialpinisti coinvolti sono stati recuperati e portati negli ospedali svizzeri”. Lo precisa all'Ansa il portavoce della polizia cantonale che ha coordinato i soccorsi. “Non risultano pertanto – aggiunge – dispersi”.