Daniele De Santis è stato rinviato a giudizio per l’omicidio di Ciro Esposito, il giovane tifoso ferito a Roma lo scorso 3 maggio prima della finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina e morto dopo 53 giorni di agonia. L’inizio del dibattimento è stato fissato per il prossimo 8 luglio. L’ex ultrà romanista è arrivato in aula su una barella a causa delle precarie condizioni di salute, frutto anch’esse di quella terribile sera di scontri in zona Ponte Milvio. Al suo arrivo, al primo piano della palazzina A del Tribunale di Roma, “Gastone” -questo il suo nomignolo – è stato accolto dall’incoraggiamento e dalle urla “Forza Daniele” di alcuni suoi amici e parenti. Assieme a lui saranno processati, per rissa, anche i tifosi del Napoli Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito.
“Il dolore che ho provato oggi nel vederle De Santis in aula – ha detto Antonella Leardi, madre di Ciro – è simile a quello che si prova durante il parto, quando l’ostetrica ti prende il figlio appena nato. Mi hanno chiesto scusa? Mai. Ma non è a me che le devono presentare – ha detto ancora la donna -. A Dio un giorno lo devono spiegare quello che hanno fatto”. “Dobbiamo essere qui, anche se c’è tensione in noi -ha aggiunto l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito- Siamo sempre stati presenti. E’ il nostro dovere. Non c’è mai stato nessun segnale di pentimento da parte delle persone accusate”.