Un noto giornalista messicano e il poliziotto che gli faceva da scorta sono stati assassinati con decine di colpi d’arma da fuoco nello stato meridionale di Guerrero, in Messico. Lo hanno reso noto la polizia locale e gli attivisti per i diritti umani.
Il giornalista Pablo Morrugares
Pablo Morrugares pubblicava il sito PM Noticias – Il momento della verità specializzato nel seguire la criminalità e le indagini della polizia sui traffici di droga dei cartelli narcos.
Il suo ultimo articolo riguardava una guerra tra gang criminali, hanno scritto media locali. Nello specifico, aveva documentato il crimine avvenuto al di fuori di un negozio a Huitzuco, affermando che questo comune è sotto il dominio del gruppo criminale “Los Tlacos”.
La mattanza
Un impegno contro il crimine, quello del giornalista, che gli è costato la vita. Domenica notte, mentre lui e l’uomo di scorta si trovavano in un bar-ristorante di Iguala, alcuni uomini armati hanno fatto irruzione nel bar, crivellandoli di colpi. Morrugares aveva ottenuto la scorta dopo che lui e sua moglie erano sfuggiti ad un attentato nel 2016.
La commissione diritti umani dello stato di Guerrero, un organismo governativo autonomo, ha duramente condannato l’omicidio e chiesto un’immediata inchiesta per individuare i killer.
Secondo un calcolo della Afp, si tratta del quarto giornalista ucciso in Messico nel 2020. Mentre, secondo Reporter senza Frontiere, nel 2019 sono stati uccisi in Messico 10 giornalisti ed oltre 100 dal 2000. In pochissimi casi la polizia ha scoperto e condannato gli assassini.
Il precedente
Lo scorso 17 maggio un gruppo armato aveva ucciso il giornalista Jorge Armenta, direttore di Medios Obson, a Ciudad Obregon. Lo aveva annunciato su Twitter il procuratore regionale. Nell’agguato, il gruppo aveva ucciso anche un ufficiale di polizia e ferito un secondo agente di scorta. Armenta aveva ricevuto minacce ed era sotto la protezione del governo, ha ricordato Reporter senza frontiere (Rsf). La ong classifica da anni Messico, Siria e all’Afghanistan, i paesi più pericolosi del mondo per i rappresentanti dei media. Non va meglio per i civili: in Messico nel 2019 sono state uccise più di 3500 persone: è emergenza sociale.