Si sta diffondendo in maniera virale la fotografia di una donna medicata al pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria con un cartone anzichè con un gesso.
Il reparto di Ortopedia chiude alle 20 e sembrerebbe che il personale del pronto soccorso si trovi costretto ad applicare medicazioni d'emergenza ,sopperendo in questo modo all'assenza dei gessi per i pazienti con fratture che arrivano nelle ore notturne. Soltanto alla riapertura del reparto, in mattinata, si potrebbe procedere poi con l'ingessatura completa.
Situazione critica
Le immagini stanno scandalizzando l'opinione pubblica. Ci si chiede come possa avvenire nel principale ospedale di una città italiana così importante. Gianluigi Scaffidi, medico ora a riposo e rappresentante dell’associazione dei medici ospedalieri della Calabria ha spiegato: “il pronto soccorso non procede con l'approvvigionamento del materiale perché la farmacia dell'ospedale impone precisi limiti di spesa, in ossequio alla necessità di raggiungere il pareggio di bilancio“. La situazione dell'assistenza sanitaria in Calabria è stata anche in passato oggetto dell'attenzione mediatica per le condizioni in cui versa. Nella classifica che registra le migliori performance, la regione governata da Mario Oliverio (Pd) si attesta al terzultimo posto. La sanità calabrese deve fronteggiare un buco di 100 milioni di euro che ha reso necessario un commissariamento partito nel 2010.
Il clamore
L'attenzione mediatica per la vicenda delle ingessature non è piaciuta a tutti al Grande ospedale metropolitano. Ad un giornalista di Strettoweb.com, uno dei medici del polo ha detto: “non usiamo cartone per ingessare. E anche quando il reparto di ortopedia è chiuso, la fornitura di gesso arriva anche al pronto soccorso. I casi di lieve entità – continua il dottore che non ha voluto rivelare il suo nome – vengono curati in pronto soccorso e poi rimandati all’indomani, ma se si presentano casi gravi subito si prestano le prime cure e viene richiamato in servizio il medico specialista di ortopedia reperibile“. Che ci sia stata o meno un'esagerazione sulla notizia, restano però i problemi a cui sono chiamati a far fronte i dottori e gli infermieri che lavorano presso l'ospedale reggino e che sono costretti a lavorare facendo i conti con i tagli previsti sulla sanità.
Ministro Grillo: “Faremo emergere tutte le responsabilità”
L'episodio dell'ospedale di Reggio Calabria è stato definito dal ministro della Salute, Giulia Grillo, “di una gravità estrema”. Ed ha aggiunto: “Nessuno intende sottovalutare le oggettive difficoltà in cui gli operatori svolgono la loro attività, ma quanto accaduto, se confermato, è frutto di evidenti ed ingiustificabili carenze organizzative”. Comunicando che i Nas sono già stati sul posto e che il Ministero ha contattato il direttore generale per riferire urgentemente, la Grillo assicura il proprio impegno “ad andare fino in fondo alla questione, sia per far emergere le relative responsabilità, sia per evitare che fatti come questo si ripetano in futuro“.