Continua la lotta delle forze dell’ordine milanesi nei con fronti delle gang “latinos” attive nel capoluogo lombardo: sette persone sono finite in manette per omicidio e tentato omicidio, accuse legate all’aggressione compiuta da una banda di malviventi nei pressi della discoteca “Lime Light” nel capoluogo lombardo il 3 luglio scorso. Gli investigatori, ne corso delle perquisizioni, hanno trovato anche un machete, un’arma letale in grado di provocare devastanti ferite e uccidere.
Sotto inchiesta le gang “Ms13”, originaria di San Salvador e “Trinitarios”, di Santo Domingo: queste bande, ormai molto presenti in territorio lombardo, si contendono non solo la supremazia dello spaccio di droga ma, in particolare, delle rapine e dei furti. In questi anni i “latinos” sono balzati agli onori cronaca per un metodo di importazione della droga particolare e crudele: la cocaina arriva nascosta nell’intestino di cani di grossa taglia che, una volta a destinazione, vengono uccisi per recuperare lo stupefacente. Nel 2013, proprio a seguito di approfondite indagini su questa modalità di contrabbando, vennero arrestate 75 persone apparteneti a una gang.
Risale al 2015, però, l’episodio più grave e atroce: nel luglio di quell’anno un componente di una delle bande criminali aggredì due ferrovieri su un treno con l’uso di un machete. Uno dei due rischiò l’amputazione di un braccio. L’arma ritrovata in queste ore dalla polizia, fanno sapere le stesse autorità, potrebbe essere proprio quella utilizzata per aggredire i due ferrovieri.