Nave Alex di Mediterranea sta facendo rotta verso Nord, fuori dalla zona Sar libica. Abbiamo chiesto a ItmRcc Roma l'assegnazione urgente di Lampedusa come porto sicuro più vicino di sbarco per le 54 persone salvate a bordo”. Un messaggio, quello di Mediterranea Saving Humans, che potrebbe rappresentare la pietra angolare di un nuovo caso migranti: una barca a vela appartenente all'organizzazione, la Alex, lunga 18 metri, ha infatti soccorso il nutrito gruppo di persone al largo della Libia, intervenendo per salvarli dal naufragio del loro gommone. Tra questi ci sarebbero almeno 11 donne, tre delle quali incinta e una in condizioni di salute gravi. A bordo, oltre a diversi uomini e ragazzi più o meno giovane, ci sarebbero anche dei bambini. La barca sta ora puntando verso l'isola dopo che, secondo quanto riferito dalla stessa ong italiana, una motovedetta libica l'avrebbe a lungo inseguita, decidendo di desistere una volta raggiunti i confini del Sar.
Con la barca in viaggio verso le acque italiane, sembra sempre di più profilarsi lo scenario di un nuovo caso che, questa volta, coinvolgerebbe per la maggior parte l'Italia, visto che la ong che ha operato il soccorso è italiana. Sulla questione, il ministro dell'Interno Matteo Salvini è già stato chiaro: “Se la ong Mediterranea ha davvero a cuore la salvezza degli immigrati allora ora nave Alex faccia rotta nel porto sicuro più vicino, che è in Tunisia rispetto a Lampedusa. Altrimenti sappia che attiveremo tutte le procedure per evitare che il traffico di esseri umani abbia l'Italia come punto di arrivo”. Anche se, al momento, le coste tunisine sembrano tutt'altro che vicine per la barca di Mediterranea che, per questo, avrebbe deciso di far rotta verso l'Italia: “Devono essere salvati, non riportati in Libia – ha fatto sapere l'organizzazione -. Nel corso del nostro pattugliamento abbiamo incontrato il relitto di un gommone. Quasi sicuramente un naufragio. Quanti morti non lo sapremo mai”.
La giornata
Solo l'ultima notizia, comunque, di una giornata decisamente impegnativa sul fronte delle rotte migratorie. Nel pomeriggio, infatti, Alarm Phone aveva segnalato un probabile naufragio al largo della Tunisia, nel quale sarebbero morte 80 persone (tuttora restano disperse), con conferme da parte della Mezzaluna Rossa di Tunisi che aveva parlato di 5 superstiti (uno dei quali morto però poco dopo in ospedale). Solo qualche ora dopo, una motovedetta della Guardia di Finanza, ha intercettato e soccorso un barcone in difficoltà con 55 persone a bordo, fra le quali 22 donne e un minorenne, tutti portati in salvo. A eseguire l'operazione, la stessa motovedetta (la V 800) che, alcuni giorni fa, era stata danneggiata dalla manovra compiuta dalla Sea Watch 3 per l'avvicinamento definitivo al porto di Lampedusa.