Maradona: l’esito dell’autopsia non lascia dubbi sulle cause della morte

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I medici legali che hanno realizzato l’autopsia sul cadavere di Diego Armando Maradona nell’Ospedale di San Fernando, in provincia di Buenos Aires, hanno diffuso un referto con i risultati del loro lavoro. Maradona, 60 anni appena compiuti, è deceduto improvvisamente ieri sera in seguito a un malore sopraggiunto nella casa di Tigre, dove El Diez stava trascorrendo il periodo di convalescenza. El Pibe de oro aveva infatti subito un’operazione al cervello a causa di un ematoma subdurale lo scorso 4 novembre, dal quale era uscito completamente guarito.

Autopsia preliminare

Il decesso, si legge nel documento dell’autopsia, è stato attribuito a “insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatata, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone”.

I media argentini hanno indicato che l’autopsia è durata circa tre ore, fra le 19.30 e le 22.30 di ieri sera, e che vi hanno partecipato cinque sanitari convocati dall’Ufficio del Pubblico ministero di San Isidro, guidati dal direttore del Corpo medico forense di San Isidro, Federico Corasaniti. A questi cinque si è unito un sesto medico designato dalla famiglia.

Si è infine appreso che lo studio realizzato per determinare le cause della morte sarà completato con analisi tossicologiche che nel giro di una settimana preciseranno se Maradona, prima di morire, ha ingerito farmaci, droghe o alcol.

La salma è arrivata alla Casa Rosada

La camera ardente del campione del mondo è stata allestita alla Casa Rosada di Buenos Aires, il palazzo presidenziale argentino, dove centinaia di persone erano già in fila dalle prime luci dell’alba per rendere omaggio al Pibe de oro. La salma è arrivata stamattina verso le 9:30, scrivono i canali sportivi argentini.

La camera ardente nella Casa Rosada sarà aperta al pubblico solo alle ore 6 locali, le 10 italiane, ha reso noto la presidenza della repubblica argentina. L’ingresso dei visitatori all’edificio che si affaccia sulla storica Plaza de Mayo avverrà attraverso la calle Balcarce, al numero 50. “Per indicazione della famiglia l’orario delle visite si estenderà fino alle 16″ (le 20 italiane di oggi), segnala un breve comunicato ufficiale.

Già entrati familiari e amici

Nelle ore precedenti all’apertura della camera ardente al pubblico, nella sala dove si trovano i resti di Diego Maradona, sono entrati i famigliari (la ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina) e numerosi calciatori ed amici storici di Maradona: quali Carlos Tevez, Martin Palermo, i membri della nazionale argentina vittoriosa a Messico 1986, e Guillermo Coppola.

Nella notte è arrivata nella sala – la stessa sala dove dieci anni fa fu reso l’estremo omaggio all’ex presidente Nestor Kirchner – anche l’ultima fidanzata di Maradona, Verónica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando.

Secondo il quotidiano Clarin il corpo di Maradona non sarà visibile, per cui la bara sarà chiusa. La famiglia di Maradona non ha fatto richieste particolari per le modalità della cerimonia, si è infine appreso, indicando solo l’utilizzazione di una bandiera argentina vicino o sopra il feretro.

Maradona alza la Coppa del Mondo ai mondiali di calcio in Messico nel 1986

 

Milena Castigli: