Dispiaciuti e provati: così sarebbero apparsi, davanti al gip del Tribunale dei minorenni di Taranto, gli aguzzini di Antonio Stano, il pensionato di Manduria vessato e bullizzato per lungo da tempo da un gruppo di 14 adolescenti, 12 minorenni. Il giudice delle indagini preliminari, Paola Morelli, non ha convalidato il fermo per la mancanza del pericolo di fuga, firmando tuttavia l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i sei minori (due 16enni e quattro 17enni) accusati di tortura, sequestro di persona, danneggiamento e violazione di domicilio nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del 66enne. Per quanto riguarda i due maggiorenni, invece, sono stati sottoposti a fermo con l'accusa dei medesimi reati ma il gip del Tribunale ordinario, Alessandra Romano, non si è ancora espresso in merito.
Gli interrogatori
Al momento, sono state sei le persone interrogate: i due maggiorenni e sei dei minori. Il più grande del gruppo, un 22enne, avrebbe ammesso la sua partecipazione a uno dei raid nella casa di Stano (circostanza che sarebbe confermata da uno dei filmati registrati dai ragazzi e condivisi in chat), affermando però di non aver avuto un ruolo attivo. Stessa cosa per uno dei minorenni interrogati. Nell'inchiesta sono coinvolti altri sei minori, già iscritti nel registro degli indagati, ed altri sono in via di identificazione. Per i sei minori per i quali è stato disposto il carcere, secondo il gip esiste il rischio di inquinamento delle prove e anche di ripetizione di gesti violenti. Sul branco pesa anche la testimonianza della fidanzata di uno di loro che, nei giorni scorsi, si è presentata spontaneamente in commissariato dopo aver fatto sapere di essere in possesso di informazioni che sarebbero potute essere utili alle indagini.