Beni per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro sono stati confiscati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo ai fratelli Graviano.
La famiglia Graviano è composta da quattro fratelli, Benedetto, Filippo, Giuseppe e Nunzia, i figli di Michele Graviano, assassinato nel 1982 da Gaetano Grado. Filippo e Giuseppe sono i componenti di spicco, spesso chiamati semplicemente “i fratelli Graviano”. Sono noti tra l'altro per essere stati condannati come mandanti dell'attentato a Padre Pino Puglisi e condannati all’ergastolo per le stragi di Capaci e via d'Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Prestanome
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo e riguarda aziende, quote societarie ed immobili, nella disponibilità della storica famiglia mafiosa del mandamento di Brancaccio, noto quartiere palermitano.
Nello specifico, è emerso che attraverso la gestione di attività economiche, e in particolare della vendita al dettaglio di carburante, i fratelli Graviano avevano investito ingenti capitali. Sin dai primi anni '90 avrebbero acquisito diverse aree di servizio di grandi dimensioni collocate in posizioni strategiche vicino all'ingresso autostradale del capoluogo siciliano. Gli accertamenti economico-patrimoniali svolti dal Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria, inoltre, hanno dimostrato che dietro l'ingente sperequazione c'erano dei prestanome insospettabili.