Secondo Leonardo Agueci, a capo della Procura della Repubblica di Palermo, “Matteo Messina Denaro è ancora la figura centrale di tutta Cosa Nostra”. E proprio per questo i sedici arresti di questa mattina seguiti all’operazione Eden 2 rappresenterebbero un passo significativo verso l’indebolimento dell’organizzazione . “Nonostante non abbia voluto spingersi oltre la stretta cerchia del territorio trapanese – dice ancora Agueci – siamo convinti che Messina Denaro sia il “cervello operativo”, il perno attorno a cui ruota tutta Cosa Nostra. Anche per i profili di pericolo e nell’ambito di certe prospettive stragiste su cui in questi giorni stiamo facendo i conti”.
Tra gli arrestati c’è anche Calogero Giambalvo, 41 anni, entrato in consiglio comunale nel luglio scorso per sostituire un consigliere divenuto assessore. Secondo gli inquirenti Giambalvo avrebbe persino partecipato a un pestaggio per punire un ladro che avrebbe osato rubare a casa della madre del boss latitante.
Le indagini sono state coordinate dai sostituti procuratori Carlo Marzella e Maurizio Agnello, ed hanno fatto luce sulle ulteriori attività illecite del mandamento mafioso di Castelvetrano. Le forze dell’ordine hanno accertato il ruolo di vertice ricoperto da Francesco Guttadauro, figlio di Filppo e Rosalia Messina Denaro, alla guida della famiglia fino al suo arresto avvenuto nel dicembre del 2013.
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