Ancora momenti di paura nei pressi di Austin, in Texas, dove un'esplosione è avvenuta presso una struttura FedEx di Schertz: si tratta della quinta detonazione avvenuta nella capitale texana (o negli immediati dintorni) dall'inizio del mese e, a questo punto, l'ipotesi finora sospettata inizia a prendere più consistenza. Gli inquirenti sono propensi a credere infatti che si tratti dello stesso attentatore e che, tesi supportata dall'etnia delle vittime, agisca per motivi razziali. Assieme al pacco-bomba detonato presso la FedEx, il misterioso assalitore ne avrebbe spedito anche un altro, intercettato prima della consegna e portato all'Fbi, da cui hanno confermato che anche quel plico conteneva un ordigno esplosivo, fortunatamente messo in sicurezza prima di essere innescato.
L'incidente di Schertz
Le Forze dell'ordine sono ormai propense a credere che il serial-bomber agisca in modo isolato, mostrando tuttavia una certa preoccupazione per il cambiamento mostrato dall'attentatore nella tipologia di ordigni impiegati: i poliziotti, infatti, hanno riscontrato un progressivo aumento di complessità dei pacchi-bomba, via via più sofisticati e potenti. Il plico esploso presso la FedEx di Schertz è stato fatto saltare mentre si trovava su un nastro trasportatore (stordendo, senza ferirlo, un dipendente che stava lavorando nei pressi dell'ordigno) e, secondo la Polizia, era destinato ad arrivare ad Austin. Per il capo della Polizia locale, Michael Hansen, “né questa struttura né alcun luogo nell'area di Schertz erano l'obiettivo” del misterioso unabomber: “Siamo grati – hanno spiegato i vertici FedEx in un comunicato – che non ci siano stati feriti gravi da questa attività criminale. Abbiamo fornito alle forze dell'ordine responsabili per questa indagine estese prove relative a questi pacchetti e all'individuo che li ha spediti, dati raccolti dai nostri avanzati sistemi di sicurezza”.
L'episodio di Austin
In serata, a ogni modo, anche ad Austin un pacchetto contente esplosivo è detonato, coinvolgendo una persona di circa trent'anni che si trovava nelle vicinanze. Rispetto a quanto accaduto qualche ora prima a Schertz, però, gli inquirenti non ritengono che anche questo episodio sia collegato all'attività del serial-bomber che, in quella città, ha già ucciso due persone nel corso di 4 attentati. Quella esplosa nella serata di ieri, secondo le Forze dell'ordine, sarebbe piuttosto “un ordigno incendiario che una bomba”. Una dicitura che, tuttavia, ha lasciato piuttosto interdetti i servizi d'informazione, i quali hanno avanzato qualche richiesta di chiarimento in merito alla distinzione fatta fra bomba e ordigno incendiario. La Polizia ha comunque raccomandato alla cittadinanza di esercitare cautela, diffidando dall'intervenire qualora venisse notato un pacco o un individuo sospetto. L'ultima esplosione nella capitale texana attribuita in modo concorde all'attentatore risale a domenica scorsa e aveva portato al ferimento di due persone.