Fausto Filippone aveva imbottito di tranquillanti la figlia Ludovica di 10 anni prima di gettarla dal cavalcavia della A14, in zona contrada Vallemerlo, lo scorso 20 maggio. E' quanto emerge dagli esami tossicologici eseguiti dal medico legale Cristian D'Ovidio sul corpo della bambina. Questo dato confermerebbe, anche se indirettamente, quelle testimonianze che avevano notato “uno strano comportamento” della piccola mentre veniva trascinata dal padre sul cavalcavia. Alcune persone, infatti, hanno riferito che Ludovica arrancava alla mano del padre.
Negativo l'esame della moglie Marina
Al contrario, invece, gli esami tossicologici eseguiti sul corpo della moglie di Filippone, Marina Angrilli, che secondo l'inchiesta sarebbe stata lanciata dal balcone del secondo piano della palazzina situata in via Largo Roccaraso, a Chieti Scalo, sono risultati negativi. Anche Filippone, nelle ore precedenti alla tragedia non aveva assunto nessuna sostanza, tantomeno cocaina. Infatti, lo stupefacente entro 3 giorni dall'assunzione viene trovata nel sangue e nelle urine, mentre per periodi di assunzione superiori la si ritrova degradata in alcuni organi umani.
La siringa nell'auto di Filippone
Agli inquirenti, ora, resta da chiarire quale liquido abbia contenuto la siringa e che tipo di sostanza sia la polvere grigiastra trovata in un bicchiere di plastica, entrambe rinvenute nell'automobile di Filippone. Le analisi dei due elementi sono state affidate ad un tossicologo forense di Roma.