Un migrante che viaggiava nascosto nel carrello di un aereo è morto precipitando dal velivolo su una strada di Richmond, nella zona sudovest di Londra. Con lui viaggiava anche un altro immigrato, che è stato trovato privo di sensi all’aeroporto di Heathrow circa un’ora dopo e si trova adesso in ospedale in gravi condizioni. Secondo le prime ricostruzioni, i due si erano nascosti sull’aereo della British Airways, e hanno viaggiato per più di 8mila miglia da Johannesburg, in Sudafrica, fino allo scalo londinese.
La vittima è caduta sul tetto dell’edificio che ospita l’azienda “NotOnTheHignStreet.com” a Kew Roas. La polizia sta indagando ora sull’identità dei due uomini e sull’accaduto. Un portavoce di Scotland Yard ha detto che “sarà fatta un’autopsia e condotte indagini per stabilire l’identità del defunto”, aggiungendo che non c’è stato alcun arresto.
Questa non è la prima volta che dei migranti muoiono precipitando dopo essersi nascosti negli aerei, solitamente nel carrello, dove sono esposti a temperature gelide e condizioni a limite della vivibilità. La maggior parte, infatti, muore a causa del freddo e della mancanza di ossigeno dovuta all’altitudine. Nel settembre 2012, Jose Matada, 26 anni, morì cadendo dal carrello di un aereo diretto sempre a Heathrow proveniente dall’Angola. Allora precipità in una strada di Mortlake, nella zona occidentale della capitale inglese. L’indagine sulla sua morte appurò che il giovane, originario del Mozambico, era sopravvissuto a temperature fino a -60°, per 12 ore di volo, ma era morto per la caduta.