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Lodi, ristoratore spara e uccide un ladro: indagato per omicidio volontario

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Ha sorpreso un gruppo di quattro malviventi all’interno della sua attività, un bar tabaccheria di Gugnano, in provincia di Lodi e, nel tentativo di fermare la rapina in atto, ha sparato con il suo fucile da caccia, uccidendo praticamente sul colpo un componente della banda. E’ così finito nel sangue il tentato furto ai danni dell’Osteria dei Amis, l’unico locale pubblico della piccolissima frazione nel comune di Casaletto Lodigiano: a sparare, il 67enne Mario Cattaneo, a sua volta rimasto ferito e trasportato all’ospedale di Lodi in codice verde. Sull’esatta dinamica dell’accaduto stanno indagando le Forze dell’ordine ma, secondo quanto finora riportato, il proprietario del locale avrebbe lasciato partire un colpo che ha centrato al fianco uno dei rapinatori, dopo che entrambi erano caduti a terra a seguito di una colluttazione. L’uomo è ora indagato per omicidio volontario.

La tragedia

Stando a quanto emerso dalle prime indagini, l’allarme sarebbe scattato dopo le 3 del mattino, quando i quattro hanno forzato l’ingresso del negozio e sollevato la saracinesca. Cattaneo, residente al piano superiore dello stesso stabile, è sceso assieme a suo figlio, imbracciand il suo fucile da caccia, calibro 12. Trovatosi faccia a faccia con i ladri nel cortile dell’edificio, avrebbe iniziato una colluttazione con uno di loro e, dopo un breve corpo a corpo, il titolare del negozio avrebbe lasciato partire il letale colpo di fucile. Dopo essersi rialzato e aver tentato la fuga trascinato dai suoi compagni, il malvivente sarebbe riuscito a percorrere solo pochi metri prima di essere abbandonato e stramazzare a terra privo di vita. Gli altri componenti della banda avrebbero lasciato sul retro del negozio anche un sacco colmo di sigarette, probabilmente il loro obiettivo.

“Paura fortissima”

Dopo essere stato medicato a una spalla e a una gamba, Cattaneo è stato dimesso attorno alle 14 del 10 marzo e, nelle ore successive, è stato ascoltato dai Carabinieri di Lodi. L’arma con la quale ha fatto fuoco è regolarmente detenuta, essendo il 67enne un cacciatore. “La paura è stata fortissima – ha detto successivamente all’agenzia Adnkronos -. Mi ha sorpreso il fatto che, nonostante abbia suonato l’allarme e io sia intervenuto, loro non si siano comunque fermati. Per alcuni banditi l’antifurto non serve, non hanno nulla da perdere e non si fermano davanti a nulla”.

Il sindaco: “Piena solidarietà”

L’intero paese di Casaletto si è immediatamente schierato dalla parte dell’uomo, manifestando solidarietà e comprensione. Anche il sindaco del piccolo comune si è espresso sull’accaduto, esprimendo a sua volta vicinanza: “In seguito ai tragici eventi che hanno sconvolto la nostra piccola comunità e ancor prima la famiglia di Mario e Luca… diamo loro la nostra piena solidarietà e la vicinanza di tutta la nostra gente”. Poco dopo è arrivato anche il commento del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha commentato l’episodio via social: “Che il parlamento approvi subito la proposta della lega sulla legittima difesa, sempre e comunque. Un morto è sempre una brutta notizia, ma se invece di rubare fosse andato a lavorare, quel tizio oggi sarebbe vivo. Io sto con il ristoratore, io sto con chi si difende!”.

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