Tragedia sulla riviera Ligure. A Marina di Loano (nel Savonese) uno yacht Maiora di 22 metri, denominato “Southern Confort”, è stato divorato da un incendio che ha causato la morte di 3 persone. Il rogo si è sviluppato sottocoperta per cause ancora da accertare, mentre l’imbarcazione era ormeggiata nel molo frangiflutti del porto.
Subito è scattata la macchina dei soccorsi per cercare di mettere in salvo gli occupanti dello yacht, 2 donne e 2 uomini, tutti di nazionalità tedesca. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, il 118 e la capitaneria di porto. Per cercare di accelerare le operazioni i soccorritori hanno tentato anche di tagliare lo scafo.
Rimaste intrappolate nelle cabine di prua, purtroppo per 3 persone non c’è stato niente da fare. La quarta, una donna di 51 anni, è riuscita a salvarsi lanciandosi in acqua. Le vittime sono la sorella della sopravvissuta e i compagni delle donne. “Data l’intensità del rogo – hanno spiegato in una nota i pompieri – è stata inviata oltre la squadra di Finale anche l’autobotte di Albenga e il carro autoprotettori per la riserva d’aria.Le operazioni di spegnimento sono risultate complesse”.
La Procura di Savona aprirà un fascicolo d’indagine per omicidio colposo e incendio colposo. Lo ha annunciato il pm Massimo Bolla, che sulla vicenda sentirà la donna sopravvissuta. “al momento è difficile capire di più – ha detto il magistrato – perché il relitto sta ancora bruciando e parzialmente affondando. La Guardia Costiera, i Vigili del fuoco e i carabinieri stanno eseguendo i primi accertamenti tecnici per capire le cause dell’incendio. Sarà necessario svolgere analisi molto mirate e specifiche“.
L’ipotesi più probabile, spiega un esperto del settore contattato da In Terris, è quella dell’errore umano. “La vetroresina, le tappezzerie e la vernici usate per il legno rendono gli yacht altamente infiammabili, di conseguenza vengono dotati di impianti elettrici di qualità. Tendo quindi a escludere che possa essersi trattato di un cortocircuito interno, anche se, trattandosi di un modello piuttosto vecchio, bisognerebbe capire se negli anni sia stato sottoposto a manutenzione”.
Se i materiali usati per fabbricarlo erano così pericolosi perché non è stato dotato di un sistema antincendio?
“Perché la quantità di acqua necessaria per equipaggiare un sistema antincendio finirebbe col far affondare lo yacht. Per questo, in fase di progettazione, si ragiona soprattutto in termini di prevenzione”.
Escluso il difetto tecnico resta la negligenza umana.
“E’ presto per fare una valutazione perché, come dicevo, bisogna innanzitutto capire se l’impianto elettrico negli anni sia stato manutenuto. Quella dell’imprudenza resta però, a mio avviso, la pista più probabile. Basta un elettrodomestico difettoso o un fornello lasciato acceso per sviluppare un incendio”.