E'stato il metaldeide, una sostanza chimica usata come veleno per lumache, a uccidere Kaos, il pastore tedesco eroe di Amatrice. Questo, almeno, quanto rivelato dagli esami finali dell’Istituto zooprofilattico di Abruzzo-Molise, incaricato di svolgere l'autopsia sul corpo del cane di proprietà del volontario Fabiano Ettorre. Nella giornata di ieri, erano circolate indiscrezioni riguardanti la possibilità che l'animale fosse stato ucciso da un infarto, o comunque da una disfunzione cardiaca piuttosto che da un veleno. Una versione che, però, non ha mai convinto il proprietario di Kaos e che, alla fine, è stata a quanto pare smentita dal referto ufficiale degli esami, i quali hanno parlato di una sostanza utilizzata come lumachicida nei campi coltivati. Al momento, però, non è stato possibile stabilire se l'avvelenamento sia avvenuto con un atto doloso o per ingerimento accidentale.
La difesa del padrone
L'addestratore aquilano proprietario di Kaos, fra i soccorritori volontari ad Amatrice nei giorni post-sisma, anche ieri aveva sostenuto che l'ipotesi di un infarto non fosse secondo lui percorribile, lanciando un'accusa di tentato insabbiamento della vicenda. Sempre nella giornata di ieri, Ettorre aveva risposto ad alcune accuse arrivate via social nei suoi confronti, da parte di quanti affermavano che stesse cercando risalto mediatico attraverso la triste vicenda del suo cane: “Non ho mai detto né che era stato a Rigopiano né che era un eroe – si è difeso il volontario -. Ad Amatrice era alla sua prima uscita sul campo (il primo giorno ha fatto due segnalazioni di persone sotto le macerie, purtroppo per loro non c’era più nulla da fare). Era il mio cane. E voglio sapere come è morto. Se risulterà che è stato per morte naturale sarò felice, altrimenti vorrò sapere chi è stato e perché”.
La risonanza
Ettorre aveva fin da subito sostenuto la tesi dell'avvelenamento, ponendo come motivazione lo stato in cui aveva ritrovato il suo cane, da lui spiegato come riconducibili a una morte non naturale. La vicenda ha assunto un'importante rilevanza mediatica in quanto Kaos era stato fra i più noti animali intervenuti come soccorritori per le vie devastate di Amatrice: il suo fiuto, in un caso, aveva consentito di ritrovare una persona dispersa. Anche per questo il suo nome era rimasto indissolubilmente legato agli sforzi compiuti dalle centinaia di uomini che hanno prestato se stessi per aiutare le vittime del sisma del 26 agosto di due anni fa.