Una scossa di terremoto, di magnitudo 3,6 a circa 10 km di profondità, è stata registrata pochi minuti dopo le nove nel Centro-Italia. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) la scossa, ha avuto come epicentro Pizzoli, in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, ma è stata avvertita in tutta la provincia aquilana ed in maniera più lieve nelle regioni confinanti.
Pìzzoli è un comune di 4.607 abitanti che fa parte della comunità montana Amiternina e parte del territorio rientra nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte occidentale.
Si è trattato di una scossa di entità lieve che è stata avvertita distintamente a causa della profondità superficiale della sua origine: solo 10 chilometri di profondità. Al momento non ci sono segnalazioni di eventuali danni strutturali o di vittime, ma data la bassa intensità della scossa non c’è ragione di pensare che simili aggiornamenti possano essere forniti nelle prossime ore. Resta la grande paura in un territorio, quello aquilano, già profondamente ferito. Decine le persone scese in strada, memori della scossa che 10 anni fa costò la vita a 309 persone, oltre a 1.600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. Ancora oggi il capoluogo abruzzese sconta i danni subiti in quella occasione.
Assestamento
Secondo gli esperti dell'Ingv, è probabile che quella odierna si possa inquadrare tra le scosse di assestamento, mentre sembra non si tratti di sciame sismico, sebbene ci siano state due scosse appena tre giorni fa con epicentro a Campotosto (sempre provincia di L’Aquila), ma di intensità ancora minore (2.6 la prima e 2.4 la seconda) .