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La madre di Pamela: “Fuori uno, adesso tocca agli altri”

E'ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi per Innocent Oseghale, il nigeriano che sedici mesi fa stuprò, uccise, fece a pezzi e abbandonò in un trolley sul ciglio della strada la giovane Pamela Mastropietro. Contro la linea difensiva che sosteneva la morte per overdose di Pamela e l’ “infondatezza della violenza sessuale”.

La madre: “Lei è viva”

Soddisfatti i genitori che hano accolto piangendo la sentenza. Dopo la lettura la madre di Pamela, Alessandra Verni, ha esclamato “Daje, fuori uno, adesso tocca agli altri”. La sua convinzione, infatti, è che Oseghale, nel compiere il suo atroce operato sia stato aiutato da qualcun altro, in particoalre Lucky Awelima e Lucky Desmond. I due nigeriani erano inizialmente stati sospettati di essere complici di Oseghale ma sono stati successivamente scagionati. Lacrime e abbracci tra i parenti e sostenitori della Verni che si erano presentati in Aula indossando una maglietta con la foto del volto di Pamela. “Il primo pensiero? E’ stata Pamela. Ora le direi ti amo, ti amerò per sempre e non vedo l’ora di riabbracciarla – ha dichiarato la madre – L’ho sognata più volte. Nel sogno ci siamo abbracciate forte forte, mi ha detto di non pensare al corpo perché lei è viva”.

Le dichiarazioni

Soddisfazione anche per il ministro dell’interno Matteo Salvini, che ieri sera alla notizia della sentenza su Facebook ha auspicato “che sia vero ergastolo per questo INFAME, ci sia certezza della pena, è il minimo. Resto contro la pena di morte, ma chi mostra totale disprezzo per la vita umana non deve mai uscire di cella senza aver pagato fino in fondo per la propria cattiveria. Una preghiera per Pamela, un abbraccio alla sua famiglia”, ha concluso il vicepremier.  

Toni duro da parte del segretario di CasaPound Italia Simone Di Stefano: “Cosa c’è da festeggiare nell’ergastolo a Oseghale? Pensate che quel subumano non si ritaglierà la sua esistenza su misura in carcere? In Africa deve tornare, ma in una cassa di zinco. E poi, ma quanti ce ne sono ancora di spacciatori clandestini nelle nostre città? Non si possono toccare – prosegue – non si possono incarcerare, non si possono espellere se non al ritmo di pochi al mese quando ne dovrebbero partire 500 al giorno. Io non festeggio. Un pensiero a Pamela e alla famiglia”.

 

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