Al contrario di quanto si pensava, il batterio che ha provocato un'epidemia di polmonite nella Bassa Bresciana Orientale non è presente negli acquedotti dei principali comuni colpiti, ma si trova nelle torri di raffreddamento delle aziende. E' quanto ha afferamto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. “Tranuillizzo tutti i cittadini sul fatto che possono continuare a bere e utilizzare in tutta tranquillità l'acqua della rete idrica”, ha chiarito Gallera dopo un incontro con i vertici bresciani di Ats e alla luce dei primi risultati dei campionamenti effettuati da Ats brescia sui territori della bassa bresciana e nell'alto mantovano, maggiormente interessati dai casi di polmonite.
I campionamenti sulle torri di raffreddamento
Dei 10 campioni ad oggi analizzati sulle torri di raffreddamento di 3 aziende nei Comuni di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, 9 sono risultati positivi alla legionella. A seguito dei primi risultati l'Ats Brescia ha convocato i sindaci dei tre comuni per fornire le prime opportune informazioni. Poi è stata loro trasmessa una nota formale con richiesta di emissione di ordinanza contingibile e urgente perchè dispongano la sanificazione di alcune aziende del loro territorio. Verrà inoltre valutato se le stesse abbiano effettuato valutazioni di rischio biologico e autocontrolli.
Nuovi casi a Brescia
Nel frattempo, nel bresciano sono stati registrati 23 nuovi casi di polmonite, 13 dei quali hanno necessitato di un ricovero urgente. Al momento il numero dei degenti nelle varie strutture è salito a quota 200. Le rendicontazioni giornaliere fornite dalle strutture ospedaliere pubbliche e private di Brescia e Mantova parlano di 405 pazienti con diagnosi accertata di polmonite. Dei 405 casi 269 sono maschi, pari al 66,4%, l'età media è di 64,6 anni. 42 sono le persone con positività alla legionella, di cui 31 maschi. L'età media delle persone è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini).