E'stato concesso l'ok all'attracco della nave Alan Kurdi nel porto di Pozzallo: 32 i migranti (libici) a bordo dello scafo della ong Sea Eye, soccorsi nel Mediterraneo la notte di Natale. Sul pontile del molo siciliano attende la macchina dell'accoglienza, che verrà attivata dopo che i medici avranno svolto tutti gli accertamenti necessari sui migranti e dato il via libera alla discesa a terra. Dieci delle persone imbarcate sono minori, altre cinque sono donne, due delle quali incinta: l'autorizzazione del Viminale era arrivata nella giornata di ieri proprio in virtù della presenza a bordo di migranti in forti condizioni di vulnerabilità e, nondimeno, sulla base delle procedure già avviate dalla Commissione europea per il ricollocamento nel rispetto dell'accordo siglato a Malta tra La Valletta e altri tre Paesi (Germania, Francia e per l'appunto Italia): “Abbiamo un porto sicuro – aveva twittato l'ong -. Ci giungono notizie che la Alan Kurdi ha avuto l’autorizzazione di portare a Pozzallo le 32 persone soccorse. Questi momenti di stallo sarebbero evitabili se l’Europa riuscisse finalmente a individuare un meccanismo definito”.
L'appello di Orlando
L'ok del Viminale era stato preceduto da un appello rivolto dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale si chiedeva di concedere l'autorizzazione allo sbarco dei 32 migranti, in fuga dalla guerra civile in Libia: “E' questo il primo salvataggio di cittadini libici in fuga dal loro Paese – aveva detto il primo cittadino palermitano -, drammatica conferma della gravissima situazione di guerra civile. Rivolgo un forte appello al presidente Conte perché il governo autorizzi immediatamente lo sbarco in un porto sicuro italiano ribadendo la disponibilità della citta' di Palermo ad accogliere persone in fuga salvate da una nave che reca sul ponte la bandiera di Palermo”.